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24 Settembre 2025 - 09:55
C’è un numero sorprendente di film e cortometraggi dedicati a città e metropoli durante la pioggia. Ma Torino, con i suoi cieli spesso grigi e le sue giornate mutevoli, non ha ancora trovato il suo grande racconto cinematografico sotto l’acqua. Ed è un peccato. Perché Torino con la pioggia è un’esperienza da vivere, un gioco di riflessi e atmosfere che cambia il ritmo della città e svela la sua anima più intima.
Con i cambiamenti climatici, poi, non è raro che un acquazzone tropicale colga i torinesi e i turisti di sorpresa in primavera o in piena estate. Per questo conviene avere sempre con sé un ombrello e un piano alternativo, valido in ogni stagione. Del resto, Torino sembra costruita per accogliere i viandanti sorpresi da un temporale: tra portici, gallerie, musei, cinema e caffè storici, la noia non è giustificata.
I portici sono il rifugio naturale di chi vuole continuare a camminare senza bagnarsi. Alti, ampi, eleganti, si snodano per ben 18 chilometri, trasformando il centro cittadino in una sorta di percorso coperto senza interruzioni.
Nati nel Seicento con Piazza Castello su progetto di Ascanio Vitozzi, si sono moltiplicati nei secoli successivi: da Via Po, con i portici “regali” richiesti da Vittorio Emanuele I per raggiungere la Gran Madre senza bagnarsi, a Piazza San Carlo, fino a Piazza Vittorio Veneto e Piazza Statuto.
Oggi i portici non sono solo riparo, ma luoghi di vita: librerie, antiquari, caffè storici, botteghe e negozi animano ogni passo, rendendo la pioggia quasi un pretesto per rallentare e osservare.
Torino custodisce tre gallerie coperte, piccole meraviglie architettoniche perfette per chi cerca riparo con stile.
La Galleria Subalpina (1873) è un gioiello liberty che unisce Piazza Castello a Piazza Carlo Alberto.
La Galleria San Federico (1933) è la più raffinata, collegando Via Roma e Piazza San Carlo con linee sinuose e atmosfere d’altri tempi.
La Galleria Umberto I, vicina a Porta Palazzo, porta con sé la memoria dell’antico Ospedale Mauriziano e racconta un pezzo di storia popolare della città.
Ognuna è un rifugio e insieme un invito alla scoperta.
Se la pioggia scoraggia anche le passeggiate al coperto, i cinema storici del centro sono un’alternativa ideale.
Dal Nuovo Romano nella Galleria Subalpina, la sala più antica di Torino (1911), al Cinema Lux nella Galleria San Federico, al Cinema Classico sotto i portici di Piazza Vittorio Veneto, fino al Massimo, oggi sede del Museo Nazionale del Cinema: ogni sala custodisce storie di pellicole e memorie collettive, un patrimonio che la città difende con orgoglio.
Nessuna giornata di pioggia è completa senza una sosta golosa. Torino è la capitale del cioccolato e i suoi caffè storici sono salotti eleganti dove il tempo sembra fermarsi.
Caffè Torino in Piazza San Carlo, simbolo liberty della città.
Caffè Platti, ritrovo di intellettuali come Pavese ed Einaudi.
Farmacia del Cambio, pasticceria raffinata ricavata da un’antica farmacia in Piazza Carignano.
Baratti & Milano, fornitore della famiglia reale e punto fermo della Galleria Subalpina.
Al Bicerin, celebre per l’omonima bevanda amata da Nietzsche e Cavour.
Torteria Olsen, piccola perla contemporanea tra le vie del centro storico.
Una cioccolata calda o un Bicerin fumante diventano così l’occasione per osservare la pioggia dalle vetrine, in compagnia della storia e del gusto.
Torino con la pioggia non è un limite, ma un invito a vivere la città con occhi diversi. Sotto i portici, tra le gallerie, nei cinema e nei caffè, il maltempo si trasforma in scenografia. E chissà che un giorno qualche regista non decida finalmente di raccontarla in un film.
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