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I DATI

Piemonte, 261 organi trapiantati: quel "sì" che salva le vite (ma 1 piemontese su 2 non risponde)

Sono quasi 900 i pazienti in attesa di un organo. Perché accettare di donare?

Piemonte, 261 organi trapiantati: quel "sì" che salva le vite (ma 1 piemontese su 2 non risponde)
Un piemontese su due, quando gli viene posta la domanda, non si esprime sulla donazione degli organi
E' ormai da anni che, al momento del rinnovo del documenti d'identità, ai cittadini viene chiesto se si vuole donare gli organi dopo la morte. Il 50% dei piemontesi, non accettano né negano, rimandano la decisione.
Forse perché spiazzati, forse perché spaventati
«Ecco perché è importante sensibilizzare i cittadini e far capire il grande valore di quel "sì" - sottolinea Valter Mione, presidente Aido Torino e presidente onorario Aido Piemonte - Un "sì" che salva delle vite, e che potrebbe salvare la tua».

I dati

Attualmente, in Piemonte sono 899 i pazienti in attesa di trapianto di organi, 8242 a livello nazionale.
Rispetto agli anni scorsi, si evidenzia un "trend negativo" che porta, appunto, il 50% dei piemontesi ad astenersi, e dei rispondenti il 55% ad accettare. Grazie a 91 piemontesi, nei primi sei mesi del 2025 sono stati effettuati 261 trapianti, di questi il 41,7% (cioè 38 cittadini) avevano registrato la propria volontà di donare durante il rinnovo della carta d'identità. Su base nazionale i trapianti sono stati 2102, grazie a 836 donatori. 

Come donare?

Al momento del rinnovo della Cie non è l’unica modalità per esprimere il proprio consenso (o dissenso) alla donazione. È possibile farlo anche agli sportelli abilitati delle Asl, oppure (in caso di volontà) iscrivendosi all’Aido. La decisione espressa verrà registrata nel Registro nazionale delle dichiarazioni di volontà. Il Registro nazionale dichiarazioni di volontà contiene quasi 24 milioni di dichiarazioni, 69% favorevoli.
Dall’anagrafe di Torino arriva il 21,42% di tutte le dichiarazioni del Piemonte e il 21.08% di tutte le favorevoli.

I falsi miti

«Molti cittadini - racconta Raffaele Potenza, medico referente del Coordinamento Regionale delle Donazioni e dei Prelievi di Organi e Tessuti Piemonte e Valle d'Aosta - hanno paura perché non hanno informazioni sufficienti».
I principali "falsi miti" sulla donazione degli organi sono «magari l'idea di non essere morti quando si dona, o che la morte venga accelerata con l'intento della donazione». Il dottor Potenza rassicura: «Nessuno può essere sottoposto a donazione prima che ne sia dichiarata la morte, sia dal punto di vista scientifico che legale. La seconda cosa è che nessun medico o infermiere che esegue le sue procedure mediche, non può sapere se il paziente sia donatore o meno: è un dato blindato che non possono consultare». 
Un altro mito è la deturpazione del corpo. Il medico spiega che «la donazione degli organi, così come quella dei tessuti, lascia il donatore, in maniera ricomposta e, una volta rivestito, non lascia niente a vedere. E poi - conclude - il grande terrore del mercato nero. In Italia non esiste, è tutto molto tracciato e controllato». 

La campagna

Per favorire la sensibilizzazione ma anche "educazione" del cittadino sulla donazione degli organi, Torino e il Piemonte sta facendo un lavoro a rete, istituendo un Tavolo dedicato, coordinato dagli assessori Jacopo Rosatelli e Francesco Tresso, e che riunisce il Coordinamento regionale e le principali associazioni attive sul tema (AITFF, AIDO, Aned, Acti, Tpa, Fondazione DOT, ADMO, FIDAS, AVIS e AMAMI).
Il prossimo appuntamento sarà venerdì 26 e sabato 27 settembre, in concomitanza con le giornate AIDO del dono. I volontari di tutte le associazioni saranno presenti nelle sedi anagrafiche decentrate e in quella centrale il venerdì. Sabato, nell'anagrafe centrale, ci saranno i professionisti sanitari. 
Le azioni portate avanti dal tavolo sono: 
- L'attività di divulgazione dei volontari e professionisti nelle anagrafi cittadine; 
- La formazione degli operatori dei punti di facilitazione digitale e realizzazione di opuscoli informativi;
- La trasmissione del video con Luciana Litizzetto, testimonial di eccezione della campagna AITF nelle sale d'attesa nelle anagrafe centrale di via della Consolata 23.

«Il nostro intento non influenzare la cittadinanza - conclude Valter Mione - il cittadino si deve esprimere consapevolmente, comprendendo il grande valore, il gesto unico e fondamentale che è la donazione».

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