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TRASPORTO PUBBLICO
05 Ottobre 2025 - 14:20
La vettura modello "Rock" (Hitachi Caravaggio)
Il collegamento ferroviario tra Torino e Ceres, atteso da anni, dovrebbe tornare operativo nel 2026, ma con un dettaglio che ha già suscitato polemiche: per percorrere l’intera tratta sarà necessario cambiare treno a Germagnano.
La spiegazione arriva dall’Agenzia della Mobilità piemontese. Da quel punto, infatti, inizia il tratto montano della linea, con curve strette e pendenze elevate, dove i convogli “Rock” oggi in uso risulterebbero troppo pesanti per viaggiare in sicurezza. Saranno quindi introdotti mezzi più leggeri, ancora da individuare, per coprire gli ultimi otto chilometri fino a Ceres.
Restano incognite sulla gestione del servizio: non si conoscono i modelli dei nuovi treni né gli orari e la frequenza delle corse, che dovranno comunque coincidere con quelli dei “Rock”. Andrea Stanghellini, dell’Agenzia della Mobilità piemontese, ha spiegato in commissione che «ci saranno», rispondendo ai dubbi dei consiglieri sui programmi operativi. Il consigliere comunale torinese Valentino Magazzù (Pd) ha ironizzato: «Ma è già stata bandita una gara? O si pensa di trovare i treni “leggeri” in uno scaffale del negozio?».
Intanto i lavori di adeguamento della linea proseguono grazie a un investimento da 60 milioni di euro proveniente dai fondi Pnrr. Nelle prossime settimane, per consentire gli interventi di banalizzazione e aggiornamento dei sistemi di circolazione, Trenitalia ha previsto interruzioni nei weekend dell’11-12 e del 25-26 ottobre.
Durante i lavori, il servizio sarà garantito da bus sostitutivi tra Torino Rebaudengo e Germagnano, con fermate intermedie nelle stazioni della linea. Le corse dei treni SFM 6, 7 e 4 termineranno invece a Torino Stura.
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