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Il caso
06 Ottobre 2025 - 21:20
Tari 2025, ecco quanto si pagherà a Torino per i rifiuti
A volte arriva due volte, altre volte, invece, non arriva proprio. Si tratta della Tari: la tassa sui rifiuti più evasa della città (nel 2024 l’ammanco nelle casse del Comune di circa 53 milioni di euro sui 66 di evasione totale).
Colpa dei “furbetti”, in parte, ma in altra delle cosiddette “scartoffie”. Sarebbero ben 10mila, infatti, le pratiche di cambio residenza ancora in stallo (dato aggiornato a luglio 2025). Il che si traduce in 10mila torinesi a cui la Tari non è ancora arrivata. Uno di questi è il consigliere in quota Lega del Comune di Torino Giuseppe Catizone, a cui la tassa, dopo il cambio residenza, non è ancora arrivata da dicembre 2023. Il caso è così arrivato in Consiglio comunale questo pomeriggio, dove è stata l’assessora al Bilancio Gabriella Nardelli a fare l’“ammissione di colpa”.
«I ritardi sono in gran parte dovuti alla sostituzione del software gestionale dell’Ufficio Anagrafe, ciò ha comportato un impatto anche sulla Tari», spiega Nardelli. Ma è la stessa “minestra” di aprile, quando l’assessora riportava: «Un significativo rallentamento delle attività di gestione delle utenze», per via della «migrazione a un nuovo sistema informatico». L’unica differenza è che allora non si sapeva il numero di utenti coinvolti, ora sì.
La richiesta di cambio indirizzo oggi viene presentata online, «ma il completamento della pratica può richiedere tempo. Se, nel frattempo, la voltura non risulta chiusa, la procedura Tari salta il giro di elaborazione e viene aggiornata nel ciclo successivo». Il che si traduce in: il conto da pagare arriverà molto in ritardo. Per questo non è previsto «nessun interesse o sanzione», assicura l’assessora.
Nel frattempo, per metterci una pezza, il Comune ha creato una task force, cioè una sorta di «unità operativa speciale» per gestire le variazioni anagrafiche. Ed avviato un piano di adeguamento tecnologico per rendere automatica la chiusura delle pratiche in casi simili.
«È emerso un cortocircuito dal mio caso. Trovo un po’ paradossale che nell’epoca dell’Intelligenza artificiale, di software ultramoderni e tecnologici ci si debba ancora mettere lì a mano a inserire i dati delle pratiche», replica Catizone. «Ci auguriamo che l’amministrazione renda noti i tempi di risoluzione di questo problema».
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