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Il caso
08 Ottobre 2025 - 10:48
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Sono rimaste fuori più di 70mila famiglie nell’anno scolastico 2025-2026: praticamente il 40% delle domande totali (45mila su 117mila ammesse). Così nella seduta di ieri pomeriggio il Consiglio Regionale che prova ad aggiustare il tiro e andare incontro ai tanti nuclei familiari rimasti fuori dall'assegnazione del voucher scuola in Piemonte.
Un documento, a prima firma del consigliere della Lega Fabrizio Ricca, impegna la Giunta a reperire maggiori risorse finanziarie per far scorrere le graduatorie dei voucher scuola di tipo A - destinato alle spese di iscrizione e frequenza alle scuole paritarie - e B - per le spese relative a libri di testo, materiali per lo studio e attività didattiche del piano formativo, trasporti -, consentendo di coprire quante più domande possibili tra quelle già ritenute ammissibili ma al momento non finanziabili.
"Un messaggio chiaro sulla volontà di continuare a investire sui nostri giovani, affinché nel nostro Piemonte nessuno resti indietro. Garantire un’istruzione adeguata significa assicurare un futuro ai nostri ragazzi”, sottolinea Ricca.
Approvato anche un secondo ordine del giorno, a firma Silvio Magliano (Lista Cirio), che chiede di esaurire interamente la graduatoria del Voucher A per l’anno scolastico 2025/2026, con l’obiettivo di garantire alle famiglie il pieno esercizio della libertà di scelta educativa. "In Piemonte - dichiara Magliano - le scuole paritarie sono oltre 670, di cui 313 in provincia di Torino, e annoverano circa 50mila studenti, il 10% di tutta la popolazione studentesca della scuola primaria e secondaria: in un periodo in cui la difficoltà economica colpisce molte famiglie del ceto medio, la garanzia dell’accesso alla libertà di educazione diventa ancora di più un atto fondamentale perché sia riconosciuto a tanti genitori piemontesi il diritto a scegliere che tipo di istruzione dare ai propri figli".
Respinti invece due atti di indirizzo, presentati rispettivamente dalle consigliere Giulia Marro (Avs) e Sarah Disabato (M5S). Il primo proponeva di rivedere la distribuzione delle risorse. Attingendo da "risorse che vengono investite su misure buone alla propaganda di presidente e assessori, ma completamente inique se si guarda alle persone beneficiarie del sostegno: come la tessera Piemove e il bonus Vesta", dice Marro.
Il secondo chiedeva, invece, lo scorrimento totale delle graduatorie, per garantire l’erogazione del contributo a tutte le famiglie aventi diritto. “Un'occasione persa”, dichiara Disabato denunciando una discriminazione sistemica da parte della Regione: “Ogni anno, migliaia di famiglie in povertà restano escluse da un aiuto fondamentale, pur avendo un Isee sotto i 7.500 euro. È inaccettabile che una Regione con un bilancio di oltre 20 miliardi destini solo 19 milioni ai voucher scuola”.
Secondo i dati riportati dal M5S, nel 2025 saranno 108.529 le domande ammesse per il Voucher A, ma solo 42.284 quelle effettivamente finanziate. Peggiore la situazione per il Voucher B, con appena 2.968 domande coperte su 4.591. “Molte famiglie non presentano più nemmeno domanda, perché hanno perso fiducia. È una realtà che racconta una disuguaglianza profonda, che va colmata con scelte politiche coraggiose”, ha aggiunto Disabato.
Nel suo intervento in Aula, l’assessore con delega ai Fondi di Sviluppo e Coesione Gian Luca Vignale ha difeso l’operato della Giunta Cirio, ricordando che l’attuale amministrazione ha aumentato le risorse disponibili rispetto ai precedenti governi regionali di centrosinistra ("Circa 3mila nuclei beneficiari in più rispetto allo scorso anno", aveva annunciato l'assessora all'Istruzione Elena Chiorino ad agosto). Vignale, tuttavia, non ha escluso ulteriori sforzi per migliorare la copertura dei fondi nei prossimi anni, che attualmente ammonta a 19 milioni di euro.
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