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Città della Salute
09 Ottobre 2025 - 06:39
La fuga silenziosa dei medici
Si è aperta una nuova era per Città della Salute e della Scienza di Torino, dopo il travagliato arrivederci dell’ex commissario Thomas Schael, condannato dal Tar per condotta antisindacale e poi, di fatto, “sfrattato” dagli uffici di corso Bramante.
Da inizio settembre alle redini dell’azienda c’è il cuneese Livio Tranchida, che dai primi giorni si è ripromesso una direzione all’insegna di: “trasparenza e rigore (nei conti) e dialogo (con i sindacati)”.
E dopo mesi di tensioni e vertenze, ieri si è tenuto il primo tavolo ufficiale tra la nuova direzione e le sigle sindacali mediche, che dovrebbe sancire ufficialmente il cambio di passo rispetto alla vecchia gestione.
«Oggi si intravede finalmente un approccio diverso: quello del confronto vero e della condivisione», ha dichiarato il segretario aziendale Cimo-Fesmed Vladimir Erardi Bacic.
La stessa sigla che in passato aveva presentato ricorso all’ex commissario, e che oggi definisce il nuovo clima: «Concreto e incoraggiante». Soddisfatta dell’incontro anche Fp Cgil Medici: «Apprezziamo la serietà. Molti degli incontri che chiedevamo da tempo sono già stati calendarizzati», afferma la segretaria regionale Emanuela Caiazza.
Diversi i nodi affrontati nel corso dell’incontro, a partire dalla gestione delle pronte disponibilità: la direzione ha presentato un piano per superare quelle non previste dal contratto collettivo nazionale, con l’obiettivo di riportare l’organizzazione dei turni nella legalità contrattuale.
In alcuni servizi basterà una riorganizzazione, in altri sarà necessario procedere con nuove assunzioni.
Altro tema caldo, quello delle eccedenze orarie: il monte ore in esubero -confermato dalla direzione, ma aggiornato a fine giugno-, ammonta a circa 800mila ore. La nuova governance ha espresso la volontà di affrontare la questione con un progetto concreto di riduzione e dati aggiornati. Stesso impegno anche per il nodo delle ferie non godute, su cui si aprirà un confronto volto a trovare soluzioni sostenibili.
Segnali positivi, poi, sul fronte della libera professione intramuraria: la direzione ha comunicato il ripristino del diritto per i dirigenti medici di svolgere attività libero-professionale, in linea con quanto previsto dalla normativa e dalla recente pronuncia del giudice del lavoro.
Infine, è stato annunciato l’avvio di un tavolo dedicato al distacco dell’ospedale Regina Margherita, con priorità alle questioni del personale e una successiva definizione delle attività cliniche, dei fondi contrattuali e dei criteri di ripartizione delle risorse. «L’azienda è complessa, ma si è sempre basata sulla buona volontà del personale, che adesso va rassicurato», chiosa Caiazza.
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