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Il caso

«Percorso fuori dall’illegalità», ma il patto coi cittadini violato

Lo Russo aveva confermato il patto con Askatasuna: ma emergono segnalazioni di occupazione e misure cautelari consegnate direttamente nel centro sociale

«Percorso fuori dall’illegalità», ma  il patto coi cittadini violato

Lo ha ribadito in più di un’occasione pubblica il primo cittadino di Torino Stefano Lo Russo: quest’Amministrazione crede nel Patto di collaborazione con Askatasuna, rinnovato lo scorso 18 marzo. O meglio, crede in un patto stipulato con una parte dei cittadini e delle associazioni presenti nell’edificio di corso Regina Margherita 47. Lo aveva già definito un «percorso coraggioso di uscita dall’illegalità», quando - sulla scorta del precedente milanese, il centro sociale Leoncavallo - la destra scalpitava nel chiedere allo stesso modo lo sgombero di Askatasuna.

L’ultima, era stata la conferenza stampa all’indomani delle violenze del corteo di venerdì 3 ottobre scorso e - ancor prima - dell’assalto alle Ogr e alla Leonardo. Qui il sindaco, reduce da una riunione urgente del Comitato per la Sicurezza e l’Ordine pubblico, aveva chiarito, a chi parlava di “regia Aska”, dietro i fatti, che «non è l’edificio che partecipa ai cortei, ma le persone». Ammettendo, però: «Recuperare uno spazio non basta per disinnescare un fenomeno così articolato».

Il patto di collaborazione, infatti, prevede due step: nella prima i proponenti - la Città - si impegnano alla ristrutturazione di una parte degli spazi al pian terreno. Nella seconda, al termine dei lavori, potranno partire attività culturali e sociali. La manutenzione, invece, spetterebbe ai cittadini firmatari del patto. Off limits l’accesso ai piani superiori, non ancora agibili: nessuno potrà entrare. Ma sono diverse le voci, testimoniate con foto, dei residenti che mostrano tutto il contrario: panni stesi e luci accese in serata. Insomma, quel posto, tutto sembra, fuorché non disabitato. La ciliegina sono proprio le misure cautelari spedite direttamente in corso Regina Margherita 47, all’alba di ieri.

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