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Il caso
13 Ottobre 2025 - 19:07
Strisce blu
In poco più di un anno, tra il gennaio 2024 e il 5 agosto 2025, la polizia municipale ha elevato circa 458mila sanzioni per sosta impropria su tutto il territorio cittadino.
Si tratta di un dato imponente, che riaccende il dibattito sull’efficacia della gestione degli spazi di sosta a Torino, in particolare nelle aree centrali. Già, perché le multe, stando a quanto riportano gli Uffici di Palazzo Civico, hanno riguardato due tipologie di infrazioni: la sosta senza pagamento nelle aree a strisce blu, il parcheggio in zone riservate a residenti e domiciliati con abbonamento, nelle fasce orarie in cui è in vigore la limitazione.
Oltre ai numeri complessivi, si registrano anche quasi 1.500 ricorsi da parte degli automobilisti, un segnale di disaccordo crescente nei confronti del sistema attuale. Di questi, infatti, quasi la metà (il 47% nel caso delle strisce giallo/blu, e il 37% di quelle blu) sono stati accolti, evidenziando una certa “zona grigia” nell’applicazione delle sanzioni o nella chiarezza della segnaletica. Mentre il 40% delle complessive sarebbero ancora in un limbo, in attesa di esito.
A riportare questi dati è stata l’assessora comunale alla Viabilità Chiara Foglietta, in risposta all’interpellanza del consigliere di Torino Libero Pensieri Pino Iannò, nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, questo pomeriggio.
Nel mirino della richiesta di Iannò il progetto sperimentale di gestione della sosta nelle aree più centrali della città. «L’introduzione di nuove regole ha lasciato intere aree con parcheggi spesso vuoti, mentre gli automobilisti – residenti e non – continuano a ricevere multe in quantità. Non è chiaro quanti benefici stia realmente portando questo progetto alla città", si osserva da più parti», è la replica di Iannò.
A fronte di questi numeri, crescono le richieste per un ripensamento delle politiche sulla sosta, soprattutto nelle zone più centrali. C’è chi invoca una maggiore flessibilità per i residenti, chi chiede una revisione delle tariffe e chi propone un utilizzo più intelligente dei dati raccolti per ottimizzare l’occupazione degli stalli, evitando l’eccessiva pressione sanzionatoria.
L’interpellante, poi, chiede agli uffici di valutare la qualità e la correttezza dell’azione sanzionatoria, «nonché l’eventuale esistenza di problematiche sistemiche nei sistemi di pagamento elettronico e nel controllo della sosta», afferma.
Richiesta cui Foglietta replica: «Non si rilevano errori sistematici nei processi di accertamento. Alcune anomalie isolate - ammette poi - possono emergere a seguito di errori materiali, come mancata lettura dei titoli attivi, o anomalie legate ai documenti attestanti il diritto alla tariffazione agevolata».
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