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Diritti

Torino ospiterà nel 2026 l’incontro nazionale della rete RE.A.DY

La città è stata scelta all’unanimità tra le candidate per la guida delle politiche contro le discriminazioni

Torino ospiterà nel 2026 l’incontro nazionale della rete RE.A.DY

La città è stata scelta all’unanimità tra le candidate per la guida delle politiche contro le discriminazioni

Torino è stata designata come sede dell’incontro annuale della rete RE.A.DY nel 2026, la Rete Nazionale delle Regioni e degli Enti locali impegnata nella prevenzione e nel superamento delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere. La decisione è arrivata al termine della due giorni di lavori tenutasi a Piacenza, dove i rappresentanti degli enti aderenti hanno votato all’unanimità per il capoluogo piemontese.

La candidatura di Torino ha ricevuto il sostegno di tutte le altre città in lizza – Padova, Genova e Catanzaro – che hanno ritirato la propria proposta a favore della città sabauda. Un consenso ampio che conferma il ruolo di Torino come centro di riferimento nazionale per le politiche pubbliche in materia di diritti civili. L’incontro annuale del 2026 precederà di un anno l’Europride, grande evento europeo dedicato alla comunità LGBTQIA+, che la città ospiterà nel 2027.

Il ritorno della rete RE.A.DY sotto la Mole ha anche un valore simbolico: proprio a Torino, nel 2006, durante il convegno “Friendly Cities”, venne fondata la rete, allora composta da dodici enti locali. Inoltre, già nel 2001, il Comune istituì il primo servizio pubblico in Italia dedicato ai diritti delle persone LGBTQIA+, oggi denominato Servizio LGBT della Città di Torino, che tuttora coordina la segreteria nazionale della rete.

Oggi RE.A.DY conta oltre 300 enti aderenti tra Comuni, Province e Regioni, impegnati nello scambio di buone pratiche contro le discriminazioni e nella promozione di politiche inclusive. La rete lavora in collaborazione con l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (UNAR) e con il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio.

L’assessore ai Diritti, Jacopo Rosatelli, ha sottolineato come la scelta rappresenti “un riconoscimento al lavoro svolto negli ultimi anni e uno stimolo a consolidare le politiche pubbliche di contrasto all’omolesbobitransfobia”. L’appuntamento del 2026 riunirà amministratori locali, associazioni e operatori del settore per discutere strategie e strumenti di intervento contro le discriminazioni, in continuità con una tradizione di impegno che ha reso Torino una delle città più attive in Italia sul tema dei diritti civili.

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