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La polemica

Casa Riformista parte… dimenticandosi dei riformisti? +Europa e PSI: “Progetto interessante, ma senza confronto è solo un'operazione di vertice”

La replica dei promotori di Italia Viva: “Nessuna esclusione. Incontro già previsto”

Casa Riformista parte… dimenticandosi dei riformisti? +Europa e PSI: “Progetto interessante, ma senza confronto è solo un'operazione di vertice”

"Avete fatto i conti senza l'oste". Sembra essere l'antifona del messaggio recapitato da Andrea Turi, coordinatore di +Europa Torino, e Alessandro Scopel, segretario del PSI cittadino, all'indomani dell'annuncio ufficiale del progetto "Casa Riformista Piemonte". L'iniziativa era già stata anticipata qualche giorno fa a Palazzo Vecchio, promossa da Italia Viva, e lo stesso ha fatto ieri a Torino. L’obiettivo dichiarato è unire le culture riformiste in vista delle prossime elezioni comunali.

Ma tra i “riformisti” coinvolti nel progetto mancano proprio +Europa e PSI, non per scelta loro, ma perché non invitati all’assemblea fondativa. “Leggiamo sui giornali che Casa Riformista vuole dialogare anche con noi, ma all’evento non siamo stati nemmeno considerati. Figuriamoci se c’è stato spazio per un confronto sull’idea di città che ciascuno porta”, lamentano Turi e Scopel.

Il lancio del progetto è avvenuto con grande enfasi alla presenza di esponenti di spicco di Italia Viva ieri pomeriggio: la consigliera regionale Vittoria Nallo, il vicepresidente nazionale Enrico Borghi, la senatrice Silvia Fregolent, e altri rappresentanti provinciali. Con loro, anche il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, che ha mostrato apertura al progetto, seppur con punti di vista diversi — sottolineati dal segretario cittadino di Italia Viva Davide Nekoumanesh — per quel che riguarda sicurezza e viabilità.

Da sinistra il sindaco di Torino Stefano Lo Russo e la consigliera regionale Iv Vittoria Nallo

Ma mentre si costruiva — parole loro — “una casa comune per tutti i riformisti”, una parte importante di quella comunità politica restava fuori dalla porta. “Accogliamo con interesse l’avvio del progetto, ma non in queste condizioni: senza confronto, senza invito, senza programma. Prima di mettere in campo le forze, servono ascolto e discussione. Non si può costruire una casa comune partendo dalla chiusura”, continuano Turi e Scopel.

Accuse che gli esponenti di Italia Viva rispediscono prontamente al mittente, ribadendo: il progetto è tutt'altro che chiuso e un incontro “dedicato” già fissato.

“Apprendiamo con piacere l’interesse espresso da +Europa Torino e dal Partito Socialista di Torino nei confronti di Casa Riformista: un contenitore aperto a tutti, senza veti né preclusioni. Proprio in questa settimana è già previsto un incontro con Socialisti e +Europa per confrontarci e verificare la possibilità di costruire insieme qualcosa di comune, nel pieno rispetto delle identità e delle sensibilità di ciascuno. Casa Riformista nasce per unire, non per dividere”, affermano i leader IV Fregolent, Nallo, Mariangela Ferrero (segretaria provinciale) e Neku.

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