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Il caso

Il Far West dei monopattini, in periferia? No, in centro

Quasi 3mila le multe nel “salotto buono”, segue San Salvario

Monopattini

Pugno di ferro contro i monopattini

Il centro di Torino non solo cuore della storia sabauda, ma, da oggi, anche delle infrazioni in monopattino. Senza casco, parcheggiati sulle strisce, o a velocità folli sulla carreggiata stradale, anche perché, ad oggi, la Città non ha ancora gli strumenti per individuare i mezzi “truccati”, in grado di sfiorare i 60 chilometri orari. E’ il centro della città la vera “terra di nessuno” quando si parla di monopattini.
Perché quasi la metà delle 6.454 multe elevate quest’anno dalla Polizia Locale riguarda proprio le arterie centrali della città: 2.873 sanzioni, a fronte delle 1.511 comminate nella zona San Salvario-Lingotto e delle 886 in Borgo Rossini-Vanchiglia. Tutte le aree ad alta frequentazione giovanile e con un’intensa presenza dei mezzi elettrici. Eppure, nonostante la gran mole di verbali, solo 2.369 risultano effettivamente riscossi, meno di una su tre.

Le sanzioni
A dare i numeri è stato, nell'ultimo Consiglio comunale di ieri pomeriggio, l’assessore alla Polizia Municipale di Palazzo civico Marco Porcedda, rispondendo a un'interpellanza della consigliera e onorevole in quota Lega Elena Maccanti.
La maggior parte delle sanzioni, stando ai dati della municipale (3.834), è legata alla sosta irregolare, nonostante il Comune abbia realizzato da maggio circa 200 stalli dedicati e concentrati proprio nelle aree più “utilizzate” da chi guida i monopattini. Dati che per Maccanti costituiscono un «segnale di fallimento dello sharing». «Ci sono stati circa 500 incidenti», io una riflessione la farei, continua la consigliera, in riferimento al nuovo bando per la mobilità elettrica che la Città rinnoverà il prossimo.

I “truccati”
Nella stessa seduta, il consigliere Domenico Garcea (Forza Italia) ha richiamato l’attenzione sui monopattini “truccati”, con potenze superiori ai limiti consentiti. Su questo fronte Porcedda parla di 91 mezzi sequestrati per alterazioni tecniche.
Insomma, in centro o in periferia la scena resta la stessa: monopattini usati come motorini, in due o tre persone, senza casco e spesso abbandonati sui marciapiedi. Numeri alla mano, la micromobilità torinese cresce, ma con essa anche il caos cittadino.

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