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L'ANNIVERSARIO

L'anziano di oggi «cura corpo e mente». E lo fa all'Unitre

Era il 1975, due corsi e 20 iscritti: l'Università della Terza età festeggia 50 anni

L'anziano di oggi «cura corpo e mente». E lo fa all'Unitre

La premiazione di Annamaria Palumbo, docente di pittura all'Unitre dal 1980

Era il 1975 quando, per la prima volta in Italia, a Torino nasce la cosiddetta Università della Terza età: due i corsi (psicologia e medicina e storia e arte del Piemonte), 20 gli iscritti.
Una piccola rivoluzione nata dal capoluogo piemontese, che oggi, 50 anni dopo, vanta 181 corsi (di cui 14 nuovi) e quasi 4mila iscritti e che si è diffusa oltre i confini torinesi. «L’obiettivo è raggiungere i 100mila tesserati in tutta Italia», ha commentato il presidente Nazionale Piercarlo Rovera.

Il presente

L’apertura del nuovo anno accademico coincide con il mezzo secolo di Unitre.
Un compleanno importante festeggiato tra le poltrone del Cinema Ideal di Torino, alla presenza di Maria Grazia Grippo (consigliera comunale di Torino) e Elsa Fornero, ex ministra del Lavoro che ha tenuto una lectio magistralis per l’occasione.

Il passato

Seduta tra le prime file, “la prof” Annamaria Palumbo, insegnante di pittura dal 1980: «Insegno all’Unitre da 44 anni. Oggi festeggiamo i 50 anni, speriamo si arrivi ai cento». Lei è stata una dei
docenti premiati per aver accompagnato per anni gli studenti attraverso la scoperta e la conoscenza.

Tra le carriere “più longeve” all’Unitre sono quelle di Elena Gerardi e Luciano Peirone, non solo professori ma anche marito e moglie. «Dal 1979 lei, poco dopo io - racconta Peirone - abbiamo costituito all’Unitre un clima di scienza, cultura, umanità e soprattutto salute, data la nostra professione di psico-terapeuti. Abbiamo dato molto ma ricevuto altrettanto».

«Vorrei che ci fosse una sede Unitre in ogni piccola città - confida Marinella Terragni, avvocato di professione e docente da oltre 30 anni - L’Unitre serve a tutti, a chi insegna e a chi la frequenta. È un’opportunità di informarsi su quello che non si sa. C’è un’ignoranza generalizzata che mi spaventa, ma siamo più di una goccia nel mare».

Un premio è stato conferito anche alla professoressa Lucia Cellino, direttrice dei corsi dell’Unitre Torino. «Conosce tutti i docenti, lei è fondamentale per noi», ha detto il presidente Ingignoli.
Dopo una vita da professoressa, «sono entrata all’Università della Terza Età giovanissima, a 46 anni e siamo cresciuti insieme», racconta la professoressa Cellino.

Non solo docenti “veterani” ma anche new entry nella famiglia Unitre: «Insegnavo all’Università di Torino e ho conosciuto questo mondo ora che sono in pensione. Sono incuriosita e felice di affrontare questa nuova avventura, con una classe e un pubblico “diverso” dal solito», ha detto Doris Berger, docente del neo corso di Lingua e cultura tedesca.

Il futuro

I 50 anni sono un grande traguardo per l’Unitre, un progetto che, a detta degli allievi presenti «non deve finire mai».
Il presidente Ingignoli, cardiologo, ha sottolineato come l’Unitre permetta «di studiare e aprire la mente. Come medico, non c’è niente di più importante. In più c’è anche il lato umano, partecipare».
La professoressa Cellino, infatti, ha definito l’Unitre in «due parole del passato: universitas e humanitas».
«Unitre è una scatola magica - conclude il professore Peirone - in cui viene fuori un “nuovo anziano” che cura corpo, anima e mente».

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