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Artigiani piemontesi in difficoltà: cala la fiducia e peggiorano le prospettive per fine anno

L’indagine di Confartigianato Piemonte mostra un quarto trimestre difficile: produzione ed export in calo, investimenti e incassi in sofferenza

Artigiani piemontesi in difficoltà: cala la fiducia e peggiorano le prospettive per fine anno

Gli artigiani piemontesi guardano con pessimismo alla chiusura del 2025. L’indagine congiunturale di Confartigianato Piemonte per il quarto trimestre evidenzia un peggioramento generale, con qualche segnale positivo solo sul fronte occupazionale: le previsioni migliorano da -6,17% a -4,62%, mentre le assunzioni di apprendisti passano da -20,96% a -17,34%.

Il resto dei parametri è in rosso. La produzione totale scende da -13,06% a -16,65%, e gli ordini restano negativi (-11,27%). Diminuisce il numero di imprese che rinuncia agli investimenti (dal 78,35% al 63,63%), ma la fiducia resta bassa.

Il dato più preoccupante riguarda l’export, dove cresce la quota di imprese che prevede un calo degli ordini (dal 22,34% al 48,23%). Peggiora anche la regolarità degli incassi: scende al 64,22%, mentre i ritardi aumentano al 35,22%.

“Il quadro è di forte sfiducia — commenta Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Piemonte —. Pesano le politiche recessive, la burocrazia e la stretta del credito, con prestiti alle microimprese in calo del 4,7% in un anno. A ciò si aggiungono i costi energetici e la domanda interna debole, che frenano investimenti e crescita”.

Felici avverte: “L’aumento dei ritardi nei pagamenti rischia di creare crisi di liquidità, limitando la capacità delle Pmi di innovare e restare competitive sul mercato”.

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