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10 Novembre 2025 - 12:06
Alessandro Venturelli e la mamma, Roberta Carassai
Un telefonata prima dell'alba da un numero anonimo e una voce che pronuncia solo due parole: «Mamma, mamma». E' la chiamata che ha ricevuto l'altro giorno, prima delle 6 del mattino, Roberta Carassai, mamma di Alessandro Venturelli, il giovane scomparso nel nulla 5 anni fa a Sassuolo e del quale le ricerche, negli ultimi giorni, si sono concentrate a Torino.
Una telefonata e non solo. La madre di Venturelli ha ricevuto altre chiamate "mute", sempre da un numero anonimo. E persino quella di uno sciacallo che ha tentato di truffarla. Oltre a quelle, tantissime, di chi continua a segnalare la presenza nel centro di Torino di un senzatetto che assomiglia molto ad Alessandro «educato e gentile, non chiede soldi ma qualcosa da mangiare». La scorsa settimana Roberta Carassai è venuta di persona a Torino, "convinta" dalla massa incredibile di segnalazioni arrivate in pochi giorni per cercare di persona il giovane senzatetto. Ricerche che purtroppo non hanno dato esito ma la gara di solidarietà che si è scatenata in città non si è arrestata e il suo telefono non ha mai smesso di suonare. Purtroppo, come detto, anche a opera di qualche malintenzionato. E poi ci sono quelle telefonate anonime, quel «Mamma, mamma» di fronte al quale le opzioni sono solo due: o dall'altra parte della cornetta c'è davvero Alessandro, che sta cercando la forza di rimettersi in contatto con la famiglia, o si tratta solo di uno scherzo crudele, dell'opera di un mitomane che non si fa remore nel creare false illusioni a una mamma che già ha sofferto tanto: «Sono rimasta paralizzata, non sono riuscita a dire nulla - ha raccontato Roberta -. La chiamata, da un numero anonimo, è arrivata alle 5.40: ha detto solo "mamma, mamma" poi ha riattaccato. Il mio cuore si è fermato».
Roberta è tornata a casa ma le ricerche dei volontari e le segnalazioni non si fermano. Alessandro Venturelli è scomparso il 5 dicembre 2020. Quel mattino il giovane si è alzato dal letto alterato e ha accusato la famiglia di averlo tenuto «per vent'anni sotto una cupola di cristallo». Accuse e atteggiamenti che prima di quel giorno non aveva mai avuto. Alessandro si allontana di casa una prima volta, rientra ma nel pomeriggio, dopo una nuova lite, scappa a piedi sotto la pioggia che quel giorno cadeva incessante su Sassuolo. Da quel giorno di lui non si sa più nulla. «Sospettiamo che Alessandro sia stato manipolato da qualcuno conosciuto probabilmente su internet. Che sia finito in una setta e non riesca a uscirne - ha raccontato la mamma ancora pochi giorni fa in un'intervista -. Da qualche giorno mio figlio sembrava spaventato. Diceva di sentirsi osservato. Aveva paura di dormire da solo, si coricava nel lettone con me. Più volte in quelle notti gli ho detto: “Alle, ma cos’hai? Con me puoi parlare”. E lui più volte mi ha risposto: “Mi sento manipolato”, ma non ha mai spiegato da chi. Mi ha persino messo in guardia: “Attenta quando esci, qualcuno potrebbe seguirti”».
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