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Il caso

Il dialogo che va oltre le religioni: l’unicità del Coordinamento torinese interfedi “Noi siamo con voi”

Il coordinamento interconfessionale "Noi siamo con voi" unisce ebrei, musulmani, valdesi, cattolici e buddhisti per difendere i diritti umani, ridurre i pregiudizi e promuovere la pace con iniziative come il "Tavolo della Speranza".

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Una piattaforma di dialogo interreligioso e civile, che lavora per ridurre i pregiudizi, favorire la comprensione reciproca e dare voce comune alle fedi in nome della pace e dei diritti umani. E’ questo ma anche molto di più il Coordinamento interconfessionale regionale “Noi siamo con voi”. La tensione verso la difesa de diritti inalienabili degli esseri umani, al di là delle differenze di credo.

Numerosi, negli anni, sino stati infatti gli incontri tra rappresentanti delle comunità di religioni molto differenti tra di loro: ebraica, islamica, valdese, cattolica e buddhista, spesso in collaborazione con il Centro Interculturale del Comune di Torino.

Tra le più nobili iniziative sostenute dal Coordinamento la nascita del “Tavolo della Speranza”, un accordo che ha visto un'amplissima partecipazione anche da parte di rappresentanti delle istituzioni (come ad esempio il presidente del Consiglio regionale Davide Nicco e il presidente del Comitato Interfedi Valentino Castellani, ex sindaco di Torino, nonché il supporto della Fondazione Crt).

Un’iniziativa che, racconta il suo portavoce, nonché vicepresidente del Comitato Diritti Umani e Civili regionale e consigliere di Indirizzo della Fondazione Crt Giampiero Leo (foto) chiede con voce plurale e corale di «fermare il clima d'odio e di spavento che oggi regna sovrano», spiega Leo.

L’unicità dell’esperienza sta anche nell’essere riusciti a coinvolgendo il Centro Islamico, il Centro culturale Italo-Arabo Dar al Hikma, ma anche la Comunità ebraica. L’iniziativa è corredata da una serie di convegni, l’ultimo, il 10 dicembre, dedicato alle “resistenze silenziose”, come quella del regime venezuelano di Maduro.

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