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Gli Affari degli Agnelli/Elkann
20 Novembre 2025 - 08:30
C’è un momento, in ogni impresa che vive di immagine e passioni, in cui il fascino del progetto si scontra con la concretezza dei numeri. E i numeri, spesso, non hanno riguardo per le narrazioni. È il caso di Lapo Elkann, che dopo la liquidazione di Italia Independent continua a confrontarsi con bilanci in rosso e iniezioni di liquidità personale, a difesa di un’idea - Garage Italia - che ha cercato di coniugare estetica, lifestyle e convivialità. Ma fino a quando un sogno può reggersi sul salvagente del portafoglio?
Il quadro: due holding e conti in sofferenza
Dopo l’uscita di scena di Italia Independent, chiusa e liquidata con una perdita significativa, il perimetro societario di Lapo Elkann ruota attorno a due holding. La prima è L.holding srl, che detiene circa il 20% della svizzera Youngtimers AG, società di investimenti finanziari. Qui il trend non sorride: nell’ultimo anno Youngtimers AG ha triplicato le perdite rispetto all’esercizio precedente, archiviando un rosso di circa 2 milioni di euro. Un segnale di fragilità su un fronte teoricamente “freddo” e diversificato, che pure dovrebbe dare stabilità al portafoglio.
La seconda è Laps to go srl, una holding che ha chiuso l’ultimo bilancio con 666.871 euro di perdite. Il dato pesa ancor di più se rapportato al sostegno interno: la società ha beneficiato di un finanziamento infruttifero del socio di riferimento - ossia lo stesso Lapo - per 3,982 milioni di euro. Tradotto: anche la leva della finanza “amica” non ha impedito l’erosione del patrimonio, segno che le attività sottostanti non generano ancora flussi sufficienti a compensare i costi.
Nel frattempo, il ristorante- un tempo avviato da Carlo Cracco, poi uscito - oggi cocktail bar e location per eventi, non è bastato a invertire la rotta. Un dettaglio non secondario: l’immobile è vincolato dai Beni culturali per interesse storico e ambientale. Un valore simbolico e architettonico, certo, ma anche un vincolo che può tradursi in maggiori complessità gestionali e costi di mantenimento. È l’immagine che paga il conto ai conti?
Prestiti personali e muti: la strategia "interna"
Entrambe le società hanno progressivamente eroso il patrimonio netto, costringendo Lapo Elkann a intervenire nuovamente. Verso Garage Italia immobiliare sono stati girati 3 milioni e 42.000 euro di tasca propria, necessari per estinguere quanto restava di un mutuo acceso con Deutsche Bank. A FB Garage Italia, invece, sono stati destinati 601.458 euro per coprire le perdite maturate fino agli esercizi antecedenti al 2024. A complicare il quadro, anche qui esiste un finanziamento attivato nel 2019 con Deutsche Bank, la cui ultima rata è in scadenza a fine novembre prossimo.
La scelta di Elkann, secondo quanto riportato nel bilancio della holding che controlla le due società, è deliberata: «I finanziamenti effettuati dai soci sono stati concessi al solo fine di evitare il più oneroso ricorso ad altre forme di finanziamento esterne alla compagine societaria». Un ragionamento lineare: meglio drenare risorse proprie che pagare interessi elevati alle banche. Ma il costo-opportunità resta il convitato di pietra: quanta liquidità personale si può continuare a destinare per difendere un’idea?
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