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Il video dell'arresto di Don Alì: il "capo dei maranza" esce dalla questura

Per il 24enne marocchino l'accusa è atti persecutori. Il tiktoker preso nelle cantine del suo palazzo

L'arresto di Don Alì

L'arresto di Don Alì

Don Alì esce nel cortile della questura. Accompagnato da due agenti, sale su una volante della polizia e va via da corso Vinzaglio. Eccole le immagini del "capo dei maranza" di Torino, appena arrestato dalla Squadra mobile e che ora è in carcere, con l'accusa di atti persecutori. 

Le indagini della Mobile sono iniziate a fine ottobre, quando Alì e altri due giovani avevano teso un vero e proprio agguato al maestro Gianni, docente di una scuola a Barriera Milano, appostandosi al di fuori dell’istituto dove lavora il maestro e dove, in quel momento, si era recato per prendere la figlia dopo la scuola. I tre avevano accerchiato e minacciato il maestro, sotto gli occhi della figlia di tre anni, offendendo la reputazione del docente, accusato di avere maltrattato un suo alunno, indicato come loro nipote. Episodio continuato anche quando è arrivata una collega della vittima, con lo scopo di recuperare la figlia dell’uomo, nascosta tra le gambe. Nonostante questo, i tre giovani avevano inseguito e continuato ad intimidire il professore, colpendolo anche con alcuni schiaffi alla nuca. L’aggressione aveva procurato nella vittima un certificato stato d’ansia, e aveva portato a cambiamenti nella sua quotidianità e nelle sue abitudini familiari.
I successivi accertamenti, oltre a rivelare l’infondatezza di quanto attribuito dagli indagati al professore, hanno permesso di ricostruire - attraverso la visione di video, post social e testimonianze delle persone coinvolte - le dinamiche moleste e minacciose poste in essere dalla gang di Don Alì, elementi di prova che hanno portato la procura ad avanzare richiesta di custodia cautelare poi accolta dal gip.
Il giudice nel provvedimento, nel motivare l’attualità della pericolosità di Don Alì, ha rimarcato come il 24enne tiktoker sia stato individuato, sempre a seguito degli accertamenti investigativi della Squadra mobile, come autore dell’aggressione alla troupe della trasmissione di Rete 4 “Diritto e Rovescio” lo scorso 11 novembre in corso Novara, quando proprio Don Alì avrebbe colpito ripetutamente con una mazza chiodata il parabrezza del veicolo degli inviati. La misura cautelare è stata eseguita nella serata di ieri, al termine di prolungate ricerche del 24enne, che nel frattempo si era reso irreperibile. Il "capo dei maranza" è stato individuato nelle cantine di un palazzo nel quartiere Barriera di Milano. Dopo un breve inseguimento a piedi è stato bloccato e accompagnato in questura.
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