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La protesta

Stellantis e Gedi, la Fiom: “Stessi proprietari, stessa sorte”

Dalla fabbrica alle redazioni: l’appello dei lavoratori contro le scelte della famiglia Elkann

Stellantis e Gedi, la Fiom: “Stessi proprietari, stessa sorte”

Le lavoratrici e i lavoratori Fiom del gruppo Stellantis del torinese esprimono solidarietà alle giornaliste e ai giornalisti, alle lavoratrici e ai lavoratori de La Stampa, La Repubblica e dell’intero gruppo Gedi. Un forte messaggio che nasce da un sentimento di vicinanza profonda. «Ci accomunano due elementi fondamentali - spiegano delegati e lavoratori Fiom -: lavoriamo in settori diversi, l’industria e l’informazione, ma entrambi rappresentiamo un patrimonio torinese e nazionale. E soprattutto abbiamo lo stesso proprietario: la famiglia Elkann». Da qui lo slogan che accompagna l’intervento sindacale: "stessi proprietari, stessa sorte".

Secondo la Fiom, l’esperienza vissuta negli ultimi quindici anni nel settore automotive anticipa quanto oggi sta accadendo nel mondo dell’editoria. «Noi abbiamo conosciuto per primi il progressivo abbandono, il disinvestimento e il disinteresse nell’industria dell’auto, con conseguenze pesantissime su occupazione, competenze e tenuta sociale del territorio, fino alla cessione al miglior offerente. È la stessa logica che oggi vediamo applicata all’informazione». Nel documento emerge una critica netta alla strategia della proprietà. «Siamo stanchi delle parole vuote sulla centralità di Torino - scrive la Fiom - mentre nei fatti si assiste allo smantellamento di pezzi fondamentali del sistema industriale e produttivo, come dimostrano i casi Fiat e Iveco».

Per il sindacato, la difesa di questi “gioielli industriali e culturali” può partire solo da chi vi lavora. «Solo chi ha contribuito a costruire questo patrimonio comune può mantenerlo all’altezza della sua storia e legato al territorio», affermano i delegati, rivendicando un ruolo chiave delle lavoratrici e dei lavoratori nelle scelte future.

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