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Michele Ferrero

I segreti della Nutella in un libro

Il volume scritto da Salvatore Giannella in uscita il 18 aprile

La Nutella

Il dolce più famoso del mondo è stato creato in Piemonte

Dietro grandi intuizioni, spesso c’è la lucidità di sapere affrontare le sfide in maniera semplice, diretta. E’ quello che ha fatto Michele Ferrero, l’erede dei fondatori dell’omonima azienda di famiglia nata ad Alba nel 1949 diventata una delle più grandi realtà internazionali proprio grazie a lui e alla sua intuizione più riuscita: la Nutella. Alla storia dell’imprenditore nato a Dogliani nel 1925 e diventato uno degli uomini di maggiore successo a cavallo tra i due secoli è dedicato il libro in uscita proprio oggi dal titolo “Michele Ferrero, condividere valori per creare valore” scritto dal giornalista Salvatore Giannella ed edito da Silani. Un viaggio alla scoperta dei segreti che hanno creato il solce più famoso del mondo, la crema al cioccolato presente nella casa praticamente di chiunque.

La storia

Dopo la seconda guerra mondiale, il cacao era difficilissimo da reperire. Ma Ferrero, da un piccolo paesino del Piemonte, riuscì a trasformare il problema in una grande opportunità, creando una pasta dolce con nocciole, zucchero e il poco cacao disponibile a quel tempo. E fu così che nacque l'antenato di Nutella. Chiamata come la tradizionale maschera di Carnevale, la pasta dolce della prima ricetta aveva la forma di un panetto che poteva essere tagliato a fette da spalmare sul pane. La ricetta viene migliorata e viene creato il primo vasetto di una nuova crema a base di nocciole e cacao, a cui viene dato un nome che ancora oggi è sinonimo di crema spalmabile e sorrisi: Nutella.

Le parole di Michele Ferrero

“Tutti facevano il cioccolato solido e io l’ho fatto cremoso ed è nata la Nutella; tutti facevano le scatole di cioccolatini e noi cominciammo a venderli uno per uno, ma incartati da festa; tutti pensavano che noi Italiani non potessimo pensare di andare in Germania a vendere cioccolato e oggi quello è il nostro primo mercato; tutti facevano l’uovo per Pasqua e io ho pensato che si potesse fare l’ovetto piccolo ma tutti i giorni; tutti volevano il cioccolato scuro e io ho detto che c’era più latte e meno cacao; tutti pensavano che il tè potesse essere solo quello con la bustina e caldo e io l’ho fatto freddo e senza bustina”, le parole con cui Ferrero descriveva il suo successo.


Un esempio da seguire ad oggi ancora inimitabile. Una persona preparata ma soprattutto genialmente intuitiva. Diverso da tutti gli altri. «Michele Ferrero, il papà della Nutella e di decine di altre delizie amate in ogni angolo del pianeta, è stato non soltanto uno dei più grandi imprenditori italiani. È stato l’artefice di un modo di fare impresa che ha messo al centro la persona, secondo il motto “lavorare, creare, donare” - spiega l’autore - Ha imparato le basi artigiane dal padre Pietro, l’importanza dell’organizzazione commerciale dallo zio Giovanni, il senso dell’azienda dalla madre Piera, che negli anni Quaranta riuscirono a trasformare una pasticceria di Alba in una fabbrica».
Michele Ferrero si è spento a Montecarlo nel 2015, aveva 89 anni.

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