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L'appello

Gioielli lasciati a degrado e satanisti: «Basta, vanno salvati»

Laura Audi, fondatrice di Torino Magica, si rivolge alle istituzioni

Scritte Villa Capriglio

Sui muri di Villa Capriglio si legge "Satana è la salvezza" e "Il diavolo è in ognuno di noi"

Un simbolo su tutti dimostra il passaggio dei satanisti tra le stanze di Villa Capriglio: «Il pentacolo con le croci rovesciate, a cui si affianca la scritta Satana è la salvezza - descrive Laura Audi - E’ un riferimento alla chiesa di Satana americana, che afferma come il vero Dio sia il diavolo».


Laura Audi, direttore tecnico di Somewhere e fondatrice di Torino magica

Laura Audi è direttore tecnico del tour operator Somewhere e fondatrice di “Torino magica”. Ma, soprattutto, è una studiosa di esoterismo ed è in grado di dire se davvero le ville abbandonate siano diventate terra di conquista degli adoratori del demonio: «Non credo che ci sia più un movimento satanico a Torino - premette l’esperta - Le messe nere sono storie del passato, quando era maggiore il richiamo del New age, tra gli anni ‘70 e ‘80. Però penso che qualcuno aderisca al culto della chiesa di Satana che arriva da oltreoceano».


Lo dimostrerebbero i simboli come il pentacolo e le croci rovesciate che ci sono a Villa Capriglio ma anche in altre dimore abbandonate, come Villa Becker e Villa Moglia a Chieri: «Ci sono singoli attratti da questa “religione al contrario” e lo dimostrano frequentando e scrivendo questi edifici disabitati». Perché proprio lì? «Perché un luogo abbandonato è proprietà del degrado e della morte. E quindi di Satana, soprattutto se si tratta di ville in collina dove hanno sono passate molte anime. Non è un caso che Dario Argento abbia girato “La terza madre” a Villa Becker e “Profondo rosso” a Villa Scott». 

Ci sono singoli attratti da questa “religione al contrario” e lo dimostrano frequentando e scrivendo questi edifici disabitati


Tutti questi edifici hanno una storia in comune. E, come la Moglia di Chieri, avrebbero ospitato messe nere e riti satanici. A conferma delle leggende che Torino si porta dietro da secoli: «La nostra città ha una tradizione magica e mistica che va avanti dal 1600 e resta una leggenda affascinante da raccontare ancora oggi. Anche nella recentissika serie Netflix su Lidia Poet viene citato lo spiritismo: in tutte le scene la legge viene simboleggiata dalla luce mentre il buio rappresenta la magia, il mistero e l’inquietudine».


Al di là di leggende, ipotesi e tradizioni, resta un fatto: tutti quegli edifici sono diventati ruderi. «E’ un peccato - commenta ancora Audi - Parliamo di ville che i nobili di casa Savoia usavano per sfuggire alla calura della città. A parte Villa della

Se recuperate, queste ville sarebbero un richiamo pazzesco per i turisti

Regina, tutte le altre sono abbandonate: la città dovrebbe recuperarle anziché abbandonarle così al degrado. Sarebbe anche un vantaggio turistico e richiamo pazzesco per visitatori e curiosi». 

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