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Malattia di Lyme: cos'è, quali sono i sintomi e come si cura

Il decesso del ragazzo di 13 anni dopo il morso di una zecca solleva nuovi interrogativi sulla pericolosità della malattia di Lyme

Malattia di Lyme: cos'è, quali sono i sintomi e come si cura

Recentemente, il decesso di un ragazzo di 13 anni a Genova ha sollevato interrogativi sulla pericolosità della malattia di Lyme, trasmessa dalle zecche. Ma cos'è esattamente? La malattia di Lyme, conosciuta anche come borreliosi di Lyme, prende il nome dalla città americana di Lyme, dove nel 1975 fu identificato il primo caso. È causata da un batterio del genere Borrelia, in particolare la Borrelia burgdorferi sensu lato, che viene trasmesso all'uomo attraverso il morso di zecche del genere Ixodes. Queste zecche, prima di diventare vettori, si nutrono di animali selvatici infetti, come uccelli, mammiferi e roditori.



Uno dei sintomi più caratteristici della malattia di Lyme è l'eritema migrante, che si manifesta nel 75% dei casi in corrispondenza del morso della zecca. Gli esperti dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) descrivono questa eruzione cutanea come "una macchia rossa che aumenta di dimensioni e può avere un'area centrale più chiara, assumendo il caratteristico aspetto a occhio di bue". Sebbene non sia dolorosa o pruriginosa, può essere calda al tatto e accompagnata da febbre, brividi, dolori muscolari, linfonodi gonfi e rigidità del collo. Con il passare delle settimane o dei mesi, i sintomi possono evolversi in disturbi neurologici, come artralgie migranti, mialgie, meningiti, polineuriti e miocardite. A distanza di anni, possono insorgere complicazioni più gravi, tra cui artrite cronica, meningite, encefalomielite e disturbi del sistema nervoso.

La diagnosi della malattia di Lyme è complessa a causa della varietà dei sintomi. Viene effettuata tramite test sierologici, che però non sempre riescono a confermare o escludere definitivamente la malattia. Se effettuati troppo presto, possono dare risultati negativi o inconclusivi, rendendo necessario ripeterli dopo 1-2 settimane. Fortunatamente, la malattia di Lyme può essere trattata con antibiotici come doxiciclina, amoxicillina o cefuroxime, prescritti per 14-21 giorni. Nei casi in cui l'infezione coinvolge il sistema nervoso centrale, può essere raccomandato un trattamento endovenoso per 14-28 giorni.



Nonostante le terapie disponibili, alcuni pazienti possono sviluppare la sindrome della malattia di Lyme post-trattamento, probabilmente a causa di una risposta autoimmune. La complicanza più grave, sebbene rara, è la neuroborreliosi tardiva, che può causare disturbi della memoria, deficit dell'attenzione e problemi comportamentali. In rari casi, la neuroborreliosi può manifestarsi come meningite, encefalite, mielite, vasculite o polineuropatia. La maggior parte dei decessi associati alla malattia di Lyme è dovuta allo sviluppo di aritmie cardiache gravi, sottolineando l'importanza di una diagnosi precoce e di un trattamento adeguato.

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