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LA PROTESTA

Ambulanti in corteo contro il blocco diesel: "Portiamo le casse a mano"

Da piazza Vittorio alla prefettura: "Se muore il mercato muore l'Italia". Nel mirino anche la direttiva Bolkestein

Un centinaio di furgoni parcheggiati in piazza Vittorio e una folla di ambulanti con scatole, fischietti e megafoni per far sentire la propria voce contro il blocco dei veicoli diesel e la direttiva Bolkestein. "Se muore il mercato muore l'Italia", "Ci volete tutti con il carretto", "Basta delocalizzarci". Sono alcuni degli slogan che compaiono sulle scatole che gli ambulanti di Torino hanno poi portato in corteo fin sotto la prefettura in piazza Castello al grido di: "Il mercato non si tocca"

"Siamo qui per protestare contro la vessazione contro la nostra categoria perché ci troviamo ogni giorno ad affrontare un problema. Non ci permettono di andare a lavorare con i nostri furgoni, la direttiva Bolkestein e la delocalizzazione. Ci portiamo le casse a spalla così non inquiniamo" sottolinea Giancarlo Nardozzi, presidente dell'associazione Goia

"Non siamo noi che inquiniamo - aggiunge Silvano Rittà di Ubat -, il nostro mezzo rimane fermo sul mercato dalle 8 alle 10 ore, quindi è solo una questione di entrare e di uscire dal posto di lavoro. Siamo 4mila aziende a cui viene impedito di lavorare, la maggior parte di noi non possiede un Euro 5 e neppure un Euro 6. Ma anche se acquistassimo un nuovo mezzo, cosa impensabile in questo periodo di crisi, tra qualche anno saremo di nuovo fermi". 

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