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IL CASO
29 Agosto 2023 - 20:38
Stop diesel Euro 5
Slitta di un giorno il tanto atteso incontro di governo per discutere le misure “salva Euro5”. E cresce la curiosità (e anche il malcontento) di chi aspetta, con una spada di Damocle sulla testa, che la situazione si sblocchi.
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Artigiani in rivolta
«Ci auguriamo che l’approfondimento tecnico tra ministri porti ad uno stop del provvedimento di blocco degli Euro 5 e non a un semplice rinvio o a qualche deroga» commenta il presidente di Confartigianato Piemonte Giorgio Felici. Oltre all’abrogazione, l’associazione chiede «incentivi ben pensati ma sul lungo periodo e svincolati dalla richiesta di credito». Ma soprattutto, «occorrono immediati, seri ed efficaci provvedimenti sugli impianti termici e sulle altre fonti di inquinamento ambientale, oltre al potenziamento del trasporto pubblico locale, da tutti invocato ma mai attuato» conclude Felici.
«Cortocircuito letale»
Non nasconde una preoccupazione di ora in ora crescente anche la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia, Maria Luisa Coppa. «Rischiamo un cortocircuito letale, dove il blocco dei diesel Euro 5 rappresenta un problema enorme per molti lavoratori, in particolare per le categorie rappresentate da Ascom» spiega e fa riferimento ad autotrasportatori, agenti di commercio, ambulanti «e tutte le attività che devono portare e ricevere le merci sono le prime vittime di questa misura, che chiediamo di sospendere».
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Autotrasportatori
La soluzione proposta dalla Regione, il sistema del “move-in” appare «insufficiente e complicata dal punto di vista burocratico» denuncia Enzo D’Alicantro Pompilio, presidente Fai Federazione Autotrasportatori Italiani di Torino. «Il settore dei trasporti è già in forte tensione a causa di due eventi - aggiunge -: la chiusura del traforo del Monte Bianco per 15 settimane a partire da lunedì prossimo con un forte impatto sul traffico della A32, la Torino-Bardonecchia (attualmente interessata da un numero eccezionale di cantieri) e il blocco forzato del traforo del Frejus a causa della frana del 27 agosto».
Il grido degli ambulanti
Appare sempre più disperata la categoria degli ambulanti. «I nostri mezzi servono solamente per portare la merce sul posto di lavoro, rimangono fermi per otto ore, quindi non inquinano» sottolinea Silvano Ritta, presidente Ubat Unione Battitori Ambulanti Torino. «Acquistare un mezzo nuovo con la crisi in corso e dopo una pandemia è impossibile: i tempi di attesa per la consegna sono di un anno, un anno e mezzo. Temiamo, inoltre, che di questo passo a breve vengano bloccati anche gli euro 6». Tra le categorie più colpite anche quella dei rappresentanti e gli agenti di commercio. «Non diciamo che le misure ambientali non vadano prese, ma chiediamo di dare ai lavoratori un tempo congruo per provvedere al cambio mezzo» commenta Gino Mattiolo, presidente Piemonte e Val d’Aosta Faaarc Federazione Nazionale Associazioni Agenti e Rappresentanti di Commercio.
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E i volontari?
«Non possiamo permettere che le realtà che giorno dopo giorno garantiscono assistenza agli anziani, alle persone con disabilità e ai malati - o che sono impegnate in altri fondamentali ambiti: dal trasporto di persone alla prevenzione, dal trasporto di derrate alimentari a quello di medicinali - si trovino nelle condizioni di dover interrompere la propria attività a causa dei blocchi della circolazione» tuona Silvio Magliano, presidente Gruppo Consiliare Moderati in Regione e chiede «specifiche esenzioni».
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