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Allarme sicurezza

Esplode la rabbia dei cittadini davanti al Comune: «Sindaco basta degrado, dacci delle risposte» - IL VIDEO

Le periferie scendono in strada preoccupate per l'escalation di spaccio e criminalità

Un centinaio di cittadini hanno manifestato questo pomeriggio, con striscioni e fischietti, sotto al Comune di Torino in protesta contro il degrado che da anni attanaglia zone difficili come Barriera di Milano e Aurora.

Toni caldi e polemiche fin dai primi minuti, con tanto di attacco - verbale - al sindaco Stefano Lo Russo. Accusato di fregarsene, di non prendere provvedimenti e trascurare la sicurezza del quartiere.

«Vogliamo le ronde» dice qualcuno. Il primo cittadino da parte sua ha affermato che chiederà al governo altre forze di polizia. Nel frattempo ha invitato tutti a chiamare in caso “di necessità” la polizia municipale.

Intanto fioccano le denunce. Una signora che non si fa riprendere in volto per paura di ritorsioni ha rivelato: «Settimane fa in via Lauro Rossi è arrivata anche la polizia. Ma niente. Lì c’è un palazzo, dove vivono tutti extracomunitari, e in quell’edificio hanno trovato armi e droga. Cosa è cambiato? Nulla. Tutto è ancora così».

Altri cittadini hanno accerchiato il sindaco parlando di faide tra bande e spacciatori per contendersi il mercato. E c'è chi ha chiesto provvedimenti per l'area delle fabbriche abbandonate (Gondrand e Carlin) e per le piscine chiuse.

La protesta è andata avanti un’ora: sotto al comune con due striscioni con scritto “Non fare lo struzzo!” e “vogliamo che il parco Sempione torni ai cittadini”. I manifestanti hanno intonato cori come “Barriera libera”. Qualcuno si è lasciato andare a commenti forti: “Barriera agli Italiani”.

A manifestare con i cittadini anche l'assessore regionale, Fabrizio Ricca, e i consiglieri, Domenico Garcea e Giuseppe Catizone. Oltre a Matteo Rossino (Comitati Torinesi). «Non lasceremo le nostre città in mano alla delinquenza - ha spiegato Rossino -. Siamo pronti a scendere di nuovo in strada per difendere Barriera e Torino tutta da chi vorrebbe lasciarla affondare».

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