Cerca

L'INTERVISTA ESCLUSIVA

Il rabbino di Torino bloccato a Gerusalemme: «Hamas deve morire»

Colloquio con Ariel Finzi, in Israele con la moglie, la figlia e il nipotino appena nato: «Sono terroristi, uccidono bambini, donne e anziani a sangue freddo»

«Ci troviamo di fronte a uno dei momenti peggiori della storia dello stato di Israele e dell’intero popolo ebraico». Inizia così il collegamento telefonico con il rabbino capo della comunità ebraica di Torino, Ariel Finzi, rimasto bloccato a Gerusalemme, in visita alla figlia.

Non sa quanti altri torinesi si trovano con lui in Israele ma nella sua voce si percepisce una forte tristezza per il numero di morti, feriti e rapiti che aumenta di ora in ora e plaude gli israeliani di Torino partiti per andare in guerra: «Alcuni sono riservisti, altri volontari, che sono tornati in Israele per andare a difendere i confini, è la cosa giusta da fare: difendere il nostro popolo che si trova sotto un attacco vile e tremendo».

«La situazione - sottolinea Finzi - è gravissima, questa è guerra con organizzazioni terroristiche che rappresentano il male assoluto, i soldati di Hamas sono capaci di uccidere a sangue freddo bambini, donne e malati. L’unica soluzione per la fine di questa guerra è che Hamas non esista più».

Parole forti da parte del rabbino capo di Torino che sta vivendo una situazione di pura violenza: «Queste persone non possono essere definite esseri umani: un terrorista di Hamas si sente un eroe quando ha ucciso a sangue freddo una donna di 90 anni» sottolinea il rabbino portando ad esempio un tremendo fatto di cronaca: «Hanno fatto prigionieri dei giovani israeliani in una festa, hanno preso i loro telefoni e hanno chiamato le famiglie annunciando che li avrebbero uccisi e violentato le donne e i bambini» conclude Finzi definendo i terroristi come: «eredi dei nazisti».

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.