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L'inchiesta
29 Febbraio 2024 - 10:05
Il primo duello tra accusa e difesa nell’inchiesta sull’eredità di Gianni Agnelli si è giocato ieri davanti al Tribunale del Riesame. In un’aula al terzo piano del Palazzo di giustizia di Torino è stato discusso per quasi tre ore il ricorso contro le perquisizioni ordinate dalla procura presentato dagli avvocati di John Elkann e di Gianluca Ferrero, presidente della Juventus e commercialista di fiducia della famiglia.
La tesi dei due, indagati insieme al notaio Roberto von Grueningen, viene riassunta all’uscita da uno dei legali, Paolo Siniscalchi: «Le motivazioni sono così generiche da avere legittimato acquisizioni che non hanno nulla a che vedere con l’oggetto dell’indagine». In altre parole, la quantità di materiale preso in consegna o comunque congelato dalla guardia di finanza (documenti, computer, e-mail, opere d’arte) è eccessiva rispetto al reato contestato: l’infedeltà nella dichiarazione dei redditi di Marella Caracciolo, vedova di Gianni Agnelli, relativi al 2018 e al 2019 (anno in cui morì a 92 anni).
Per sviluppare il concetto e convincere i giudici, che si pronunceranno entro sabato, le difese si sono destreggiate fra sentenze della Cassazione e massime di Wittgenstein e Heidegger. Ma i pubblici ministeri la vedono in modo diverso: i sequestri non sono stati eseguiti “a strascico” ma erano mirati a dimostrare la cosiddetta “strategia dell’evasione”. Quella per cui Marella dimorava a Torino ma veniva fatta figurare come residente in Svizzera per non versare al fisco italiano quanto dovuto. Ecco perché sarebbe necessario ricostruire per quanto possibile il patrimonio e andare indietro nel tempo: forse fino al 2011, quando nominò come propri eredi i nipoti John, Ginevra e Lapo Elkann, o addirittura al 2003, alla morte di Gianni Agnelli. L’indagine è ambiziosa ma gli obiettivi, a detta dei pm, sono precisi: il 23 febbraio è stato anche annunciato alle difese che nei prossimi giorni verrà eseguita, con la formula dell’accertamento tecnico irripetibile, la copia forense di tutto il materiale informatico sotto sequestro.
Ora la “palla” passa ai giudici del Riesame, cui spetta la prossima parola sull’inchiesta aperta nel dicembre 2022 dopo un esposto di Margherita Agnelli, figlia di Marella e Gianni, che da anni ha ingaggiato una battaglia legale sull’eredità paterna: «Non c’è nulla di nuovo rispetto a quanto echeggia nelle aule giudiziarie italiane ed estere ormai da vent’anni - commenta Siniscalchi - Insinuazioni e dubbi trovano risposte chiare in comportamenti assolutamente leciti. Noi siamo tranquilli: l’esito ci sarà favorevole e sarà stato molto rumore per nulla».
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