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Il caso
20 Maggio 2024 - 16:51
Una protesta iniziata quasi un anno fa, con un presidio lungo il quartiere di Vanchiglietta che non si è mai fermato ed una battaglia portata avanti anche nelle aule di tribunale in difesa degli aceri di corso Belgio.
Diciassette le piante catalogate in “pericolosità estrema”, già abbattute nei mesi scorsi. Sono gli alberi della discordia, che il comitato Salviamo gli alberi di corso Belgio ha preso sotto la sua ala protettiva chiedendo una contro perizia per salvare il viale alberato, oggetto di una riqualificazione bloccata dalle proteste. Una decisione, quella di abbattere gli alberi ritenuti a fine vita, che è arrivata nonostante la richiesta dell'agronomo del Comitato, il dottor Zanzi, di valutare l'intervento insieme con l'agronomo nominato dal Comune.
Oggi, si confronteranno le parti – cittadini ed amministrazione comunale – con un dibattito di trenta minuti ciascuno per esporre e presentare le relative perizie tecniche davanti al giudice Ludovico Sburlati del Tribunale di Torino. Proprio qui, il comitato si è presentato con cartelli e striscioni mentre in aula si confrontavano i rispettivi avvocati. «Successivamente il giudice dovrà emettere una sentenza» ha spiegato Roberto Accornero, portavoce del comitato, commentando la documentazione.
«La nostra perizia afferma che una sostituzione arborea comporterebbe un danno. Abbiamo rilevato una significativa differenza di temperatura tra l'area di corso Umbria, che è stata oggetto di riqualificazione, e il tratto alberato di corso Belgio». Il parere espresso dal «perito incaricato dal giudice – ha fatto sapere l’assessore al Verde Francesco Tresso – esprime concetti condivisibili». Si resta in attesa del verdetto finale, che risponderà al quesito “la sostituzione degli alberi comporta, si o no, un danno alla salute dei cittadini?”.
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