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L'iniziativa

VIDEO - L'idea del parroco di Barriera di Milano: «I nostri bimbi al posto di pusher e soldati»

La proposta di don Andrea Bisacchi - Intanto l'assessore va in visita ma la Circoscrizione gli dà buca

Prima la mostra “Una Buona notizia” lungo i muri della parrocchia, che si affacciano su corso Palermo. Poi gli interventi di pulizia e sensibilizzazione sulle strade, a due passi dai pusher e dai militari che li hanno allontanati dai bambini che frequentano l’oratorio in piena Barriera di Milano. Adesso arriva la nuova iniziativa di Maria Regina della Pace, la parrocchia che per anni è stata in balia di degrado, spaccio e criminalità: «Quest’estate il nostro oratorio apre le porte e continua alcune delle sue attività su corso Palermo - annuncia don Andrea Bisacchi, che dal 1° ottobre è parroco lì insieme a don Marco Vitale - Questo è un modo per tornare ad abitare spazi che, per tanto tempo, sono stati disabitati e sono diventati teatro di spaccio e criminalità. Vogliamo tornare a viverli, in piena sicurezza, con i giovani».

I protagonisti di questa idea saranno i circa 150 bambini e adolescenti, di dieci nazionalità diverse, che frequentano l’Estate ragazzi della parrocchia di Barriera di Milano. L’idea è utilizzare proprio la piazzetta di corso Palermo all’angolo con via Sesia e via Montanaro, dove c’è il presidio dell’esercito: «La presenza dei militari ha stemperato gli animi e fatto calare la pressione sociale - concede don Bisacchi - Ma non possono essere la soluzione a tutto: noi vogliamo andare in continuità e per questo siamo in dialogo con Comune e Circoscrizione per usare lo spazio dove ora ci sono panchine e gazebo». L’appello del parroco, ora, è alle famiglie: «I problemi ci sono ancora ma la nostra presenza, anche di sera, può aiutare a ridurli. Invitiamo le persone a darci una mano per tutta l’estate, prima con l’oratorio estivo e poi con i campi di formazione organizzati insieme al Sermig - L’Arsenale della Pace. Così, tutti insieme, potremo abitare gli spazi di corso Palermo».

Proprio ieri, intanto, il nuovo assessore comunale alla Sicurezza, Marco Porcedda, avrebbe dovuto “visitare” Barriera di Milano. Ma il giro nel quartiere più delicato di Torino è saltato perché non c’era nessuno della Circoscrizione a indicargli i punti più “caldi”: «Avrei dovuto esserci io ma sono stato malissimo» si scusa Valerio Lomanto, presidente della Circoscrizione 6. «Ci spiace per lui ma nessuno poteva sostituirlo? - si chiedono sibillini i consiglieri comunali Nadia Conticelli e Tony Ledda (Pd) - I colleghi della Circoscrizione ci stimolano continuamente, segnalando problemi. E questa è un’occasione mancata per parlarne direttamente con l’assessore». Replica ancora Lomanto: «Ho provato fino all’ultimo a essere presente, quindi ho avvisato gli altri troppo tardi. A breve fisseremo un nuovo appuntamento con l’assessore».

Lo spera anche l’assessore Porcedda, la cui visita in Barriera si è limitata a un colloquio con i giornalisti : «Come ha detto il sindaco Stefano Lo Russo, stiamo facendo squadra per potenziare le pattuglie: io ho chiesto alla polizia municipale se fosse possibile aumentare la presenza.

Poi ci sono i protocolli d’intesa annunciati dal prefetto Donato Cafagna e una serie di altri interventi». Quali? «Stiamo lavorando a un’ordinanza sugli orari dei minimarket, sulla scorta della mozione del Consiglio comunale che chiedeva di allargare ad Aurora e Barriera le limitazioni già imposte in Vanchiglia» rispondono Porcedda e Conticelli.
Lo stesso Lo Russo chiede anche interventi sul presidio dei militari, in modo che sia meno fisso e più attivo. Anche per intervenire in caso di aggressioni violente come quella di lunedì in piazza Bottesini: «E’ un campanello d’allarme - riflette l’assessore - Il presidio ha funzionato ma, quando va via, quella ritorna terra di nessuno».

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