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La storia

Grandi Motori, via ai cantieri: ma resistono le occupazioni abusive - IL VIDEO

Si parte dall’edificio noto come “la Basilica”. Ma i senzatetto non se ne vanno

L’annuncio era stato fatto a Palazzo Civico in tempi non sospetti. «Entro l’anno verranno presentati i primi permessi a costruire per le Grandi Motori ex Fiat, e si partirà dall’area nord» così si era espresso l’assessore all’Urbanistica della Città, Paolo Mazzoleni. Dal rilascio del titolo abilitativo, gli operai avranno un anno massimo per dare avvio al lavori, che dovranno essere tassativamente completati entro tre anni dall’inizio. Ma da quel che si vede, qualcosa si è già mosso.

Prime operazioni

All’angolo tra via Cuneo e via Damiano sono comparsi i primi teloni che coprono (e puntano alla ristrutturazione) di una delle facciate delle ex officine. È solo il primo tassello di una grande riqualificazione che prevede negozi, una piattaforma logistica e residenze universitarie. Un totale di 70mila metri quadrati in zona Aurora, tra corso Vigevano, via Cuneo, via Damiano e corso Vercelli. Ricordando che la demolizione dei primi manufatti risale al 2010. Il progetto di Esselunga, proprietaria dell’ex sito industriale trasferito poi a Mattioda, prevede la suddivisione dell’area in quattro quadranti. il primo è a nord, lungo via Damiano e corso Vigevano, e comprende l’edificio noto come “la Basilica”, che verrà recuperata con l’insediamento di attività commerciali non alimentari, dotata di uno spazio adibito a parcheggio pubblico.

L'interno delle ex officine Grandi Motori di via Cuneo

Gli irriducibili

Cantieri a parte c’è ancora un “ma”. E sbirciando tra le grate si intuisce il motivo. Sono numerose, infatti, le occupazioni abusive del rudere. Alla faccia del muro alzato quattro anni fa dopo che un senegalese, nel 2019, aveva aggredito due agenti delle volanti e un vigilantes. I poliziotti, in quell’occasione, erano stati chiamati per l’intervento proprio dalla vigilanza privata del supermercato che si era accorto della presenza dello straniero che aveva costruito un giaciglio di fortuna negli spazi destinati ai depositi.

Tende che compaiono anche sui marciapiedi, un uomo con i capelli bianchi vive da tempo in strada mentre altri “invisibili” - tra via Cuneo e corso Vercelli - scavalcano ancora i lati deboli per andare a dormire tra macerie ed erba alta. L’impressione, però, è che lo sfratto sia davvero vicino.

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