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L'invasione
27 Agosto 2025 - 20:53
Una convivenza difficile e decisamente inusuale. Che ha portato a un cambio di abitudini per entrambe le parti. Sia per chi frequenta il parco Colonnetti, in zona Mirafiori sud, che per l'ormai nutrito - nonché «urbanizzato» - gruppo di cinghiali che vi scorrazzano. «Ne ho visti 4 o 5 al Boschetto. Uno un po' più grosso, gli altri più piccoli. Due domeniche fa. Per paura dei cani ho indietreggiato e mi sono allontanata. Ora preferisco venire qui. Attraversano spesso il rio Rangone in questa zona, ma almeno qui c'è più gente. Mi sento al sicuro», spiega Paola Marchetti, incontrata nel parco mentre porta a passeggio i suoi due cani lungo il viale alberato del Parco. «Io qua non li ho mai visti ma dovrebbero fare più prevenzione», dice invece Carlo Chionchio, anche lui a passeggio col suo fedele amico a quattro zampe.
Da circa due mesi, infatti, le segnalazioni si sono fatte più ravvicinate: quasi una ogni due giorni da parte dei residenti, che evidenziano avvistamenti anche in pieno giorno, non solo all'imbrunire. Approfittando della vegetazione a tratti incolta, i cinghiali ultimamente fanno la spola tra un parco e l'altro. Dal Boschetto di Nichelino al mausoleo della Bela Rosin, fino a Castello Mirafiori e Parco Colonnetti, facendo una “capatina”, in cerca di cibo, agli orti urbani in strada Castello di Mirafiori.
Ma ultimamente si sono fatti ancora più «curiosi»: arrivando in via Guala e corso Traiano. Sempre più dentro la città e vicini alle persone. «Riceviamo segnalazioni praticamente giornaliere. Qualche giorno fa un cinghiale in branco ha “rubato” di mano a una bambina un panino», spiega il consigliere della Circoscrizione 2 Alessandro Nucera. «Tutto è nato qualche mese fa, quando a Nichelino era stata organizzata una battuta di caccia per abbatterli», continua.
A gennaio, infatti, lungo le rive del Sangone, la polizia locale faunistica, della Città Metropolitana di Torino, deputata ad intervenire per mezzo del Priu (il Piano regionale per gli interventi urgenti, in questo caso per l’abbattimento dei cinghiali), aveva effettuato una caccia durante la quale ne erano stati abbattuti ben 15 esemplari. Altri sarebbero invece scappati in direzione Bela Rosin. I colpi d’arma da fuoco avevano provocato forti allarmi e numerose polemiche per le sue modalità. Il mese scorso, così, era arrivato il dietrofront del Comune di Nichelino.
Da allora, insieme alla Città Metropolitana, è stato messo a punto un nuovo piano di contenimento dei cinghiali basato su interventi non cruenti e preventivi. «Sostituiremo i cestini in modo da renderli ermetici e dalla prossima settimana ci sarà un incontro con l'Asl per valutare gli impatti sanitari», spiega il sindaco di Nichelino Giampiero Tolardo. L'obiettivo è ridurre gli «inviti involontari a merenda» per gli ungulati. Nel frattempo il nucleo faunistico monitora la loro presenza in accordo con le Amministrazioni locali.
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