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Animali
12 Giugno 2025 - 16:45
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Al giorno d'oggi, le notizie si diffondono alla velocità della luce, e spesso è difficile distinguere tra realtà e mito. Questo è particolarmente vero quando si parla di lupi, animali che da sempre suscitano emozioni contrastanti. Domani sera, a Pinerolo, si terrà un incontro che promette di fare chiarezza su questo argomento tanto dibattuto. Organizzato dalla Lega Abolizione Caccia (LAC) e condotto da Beppe Castelli, guardia venatoria volontaria e attivista del progetto europeo Life WolfAlps, l'evento si propone di sfidare gli stereotipi e promuovere una comprensione più equilibrata del ruolo del lupo nel nostro ecosistema. L'evento è fissato per le 20.45 in via Silvio Pellico 19, con ingresso gratuito e aperto a tutti.
Davide Pistone, responsabile della sezione pinerolese della LAC, sottolinea come il tema del lupo sia estremamente divisivo. Da un lato, ci sono i protezionisti che vedono nel lupo un simbolo di biodiversità da tutelare; dall'altro, coloro che considerano la sua presenza un problema da gestire, se non addirittura da ridurre. "La presenza del lupo va gestita, ma non deve essere vista necessariamente come un problema", afferma Pistone, evidenziando la necessità di un approccio equilibrato.
Durante l'incontro, Castelli spiegherà come viene condotto il monitoraggio dei lupi attraverso il progetto Life WolfAlps. Questo progetto, conclusosi lo scorso anno, ha stimato la presenza di circa 3.500 lupi in Italia e 900 in Piemonte. Il monitoraggio si basa su transetti, percorsi fissi lungo i quali vengono contate le tracce per stimare l'andamento della popolazione. Castelli, che ha iniziato la sua avventura con i lupi nel 2010, ha raccolto tracce in diverse valli piemontesi, dimostrando come questi animali siano in grado di regolare il proprio territorio in base alla densità delle prede.
Uno degli obiettivi principali dell'incontro è sfatare gli stereotipi che circondano il lupo. Tra questi, la convinzione che la specie sia stata reintrodotta forzatamente in Italia. In realtà, come spiega Pistone, il lupo si è ridiffuso naturalmente grazie alla tutela legale e all'aumento della copertura forestale dopo la Seconda Guerra Mondiale. Castelli aggiunge un esempio eclatante: un lupo incidentato e curato a Bologna, che ha percorso 1.000 km fino a raggiungere la Francia, dimostrando la straordinaria capacità di spostamento di questi animali.
Recentemente, la protezione del lupo in Europa è stata declassata da "specie particolarmente protetta" a "protetta". Questo cambiamento ha suscitato preoccupazioni tra gli ambientalisti, che temono possa aprire la strada a interventi di controllo come gli abbattimenti mirati. Pistone avverte che "gli abbattimenti sono soluzioni semplici che spesso non risolvono il problema a lungo termine", sottolineando la necessità di strategie più sostenibili.
Un esempio di come la presenza del lupo possa essere benefica è il Parco dell'Orsiera Rocciavrè, dove i lupi hanno contribuito a controllare la popolazione di ungulati, come i cervi, che danneggiavano la vegetazione. Questo dimostra come i lupi possano svolgere un ruolo cruciale nel mantenere l'equilibrio ecologico.L'incontro di domani sera rappresenta un'opportunità per riflettere su come percepiamo il lupo e su quali basi costruiamo le nostre opinioni. È un invito a guardare oltre gli stereotipi e a considerare il lupo non solo come un simbolo di conflitto, ma come una parte integrante del nostro patrimonio naturale.
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