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Il caso

Giardini, marciapiedi e strade invasi dai botti; ecco la solita eredità di Capodanno

In via Lancia un gruppo di giovani ha danneggiato nove auto, tavoli di pietra e alcune panchine

Distese di petardi esplosi, cestini ribaltati, bidoni fatti saltare in aria per gioco e bottiglie di alcolici abbandonate agli angoli delle strade. È il bilancio dei festeggiamenti di Capodanno, che hanno trasformato piazze e giardini di Torino in immondezzai a cielo aperto, causato danni a veicoli e proprietà pubbliche, terrorizzato bambini, persone fragili e amici a quattro zampe. Il tutto nonostante le raccomandazioni, le campagne di sensibilizzazione e l’ordinanza tanto decantata dall’amministrazione comunale, che avrebbe dovuto prevenire «l’utilizzo di botti e petardi di qualsiasi tipo, a tutela della salute di persone, animali, e a salvaguardia dell’ambiente».

COME PRIMA DEL COVID

Quest’anno, in realtà, è andata peggio che gli anni scorsi. Come se fossimo tornati ai tempi pre Covid. Lo dimostrano i numerosi video con tanto di lanci di semplici petardi e veri e propri fuochi d’artificio. Situazioni critiche segnalate soprattutto dai residenti delle zone periferiche, meno controllate dalle forze dell’ordine: in piazza Galimberti sono stati raccolti dozzine di botti utilizzati nella notte di Capodanno, ma anche in corso Tazzoli, in via Onorato Vigliani e nei pressi di piazza Bengasi.

In via Lancia, vicino a parco Ruffini, un gruppo di giovani ha danneggiato nove auto, dei tavoli di pietra e alcune panchine con botti illegali, gettando poi gli scatoloni all’interno del giardino, mentre a nord, tra Aurora, Barriera di Milano e Madonna di Campagna, sono arrivate segnalazioni persino più gravi, tra immondizia data alle fiamme e danni alle proprietà.

«Tanti proclami ma pochi i fatti», si legge in una nota diffusa dal Sindacato unitario dei lavoratori di polizia, critico contro il lavoro svolto dall’amministrazione, «è stata una notte devastante nonostante il divieto tanto decantato dal Comune, e solo il tempestivo intervento di vigili del fuoco e forze dell’ordine ha scongiurato conseguenze ancora più nefaste, sia sulle cose che sulle persone. I proclami restano sterili, se non accompagnati da una reale progettualità di assunzione di agenti della polizia locale, quantomeno per la prevenzioni di simili illeciti».

FUOCHI D'ARTIFICIO

Piazza Risorgimento, a mezzanotte, sembrava Napoli. Con uno spettacolo (gratuito) di fuochi che forse ha avuto poco a che invidiare a quello di piazza Castello. E non è l’unico caso. Parecchi resti di botti anche a Santa Rita e Mirafiori, da via Dina a via Gorizia, da piazza Livio Bianco a corso Agnelli. E poi ancora in Barriera, ecco che spuntano altri rimasugli della notte brava di San Silvestro. Resti di petardi illegali, degni di una vera e propria “sparatoria”. «Una situazione inaccettabile nell’indifferenza della Città che scrive i regolamenti che rimangono solo nella carta senza essere applicati» così il capogruppo di Fdi della 7, Patrizia Alessi.

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