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Rifiuti e ponti pericolanti, il degrado della Valle Sacra

Discariche abusive e abbandono nella valle amata dagli escursionisti

La Valle Sacra è quella bellissima parte di Canavese che si trova fra la Valle Soana e la Valchiusella e racchiude innumerevoli bellezze naturalistiche, tanto da essere stata denominata così da uno dei più illustri dei suoi cittadini: Costantino Nigra, letterato, diplomatico e senatore del Regno. Una valle che il nome stesso indicherebbe da preservare, ammirare e soprattutto valorizzare all’interno di un circuito turistico non di massa ma destinato a chi ama passeggiare e visitare borghi e paesi. Invece, come si può vedere dalle foto, questi luoghi incantati spesso vengono violati e scelti per abbandonare rifiuti pericolosi.

Da Castellamonte attraverso un’impegnativa strada si giunge nella frazione Sant’Anna Boschi. Qui il parcheggio del piccolo cimitero, incastonato fra le montagne e stupendi boschi viene utilizzato da carrozzieri e ditte che invece di conferire i rifiuti industriali negli appositi luoghi hanno fatto diventare questo paradiso una discarica. Un abbandono temerario e tra l’altro molto impegnativo visto che per giungere sino a qui i camion, colmi di rifiuti, devono fare diversi chilometri di salite con alcune strettoie rischiando di essere anche visti dagli abitanti della zona.

La sfacciataggine di chi abbandona rifiuti non è l’unico problema della zona. Dal parcheggio del cimitero partono i sentieri che portano verso uno dei luoghi più belli del Canavese: il ponte romano sul torrente Piova. Il sentiero non è assolutamente segnalato e gli escursionisti devono fare riferimento solo al loro intuito o all’utilizzo di una cartina. Ma la delusione più grande si avrà quando, giunti dinanzi al ponte si vedrà che questo è pericolante e in teoria chiuso al traffico ma facilmente scavalcabile.

Già nel 2013 il ponte era stato interessato da un cedimento e in quel caso i lavori del comune di Castellamonte e di Smat, che cura il vicino acquedotto avevano rimesso in sesto l’antica costruzione. Ora tutto è come prima, così come la sentieristica che da Castellamonte porta negli altri comuni della Valle dovrebbe essere migliorata a partire dalle indicazioni in parte inesistenti.

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