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LAVORI FINO AL 2026

Chiude il Borgo medievale e i "cavalieri" dicono addio agli storici artigiani

Il cantiere bloccherà l'accesso per due anni. Ma le storiche attività non riapriranno più

Il Borgo medievale di Torino ha chiuso: accesso vietato dalle 14 di oggi ai primi giorni del 2026, quando dovrebbe concludersi il cantiere da 6 milioni e mezzo di euro (finanziato con fondi del Pnrr affidati al Comune di Torino).

I lavori sono iniziati a settembre per rifare i tetti della Rocca, di cui è previsto il totale restauro. Ora si continuerà con la riqualificazione complessiva della struttura nata nel 1884 in occasione dell'Esposizione generale italiana del 1884 di Torino: il progetto comprende anche la riorganizzazione degli spazi e delle strutture esistenti, il completamento dell’ex ristorante San Giorgio, l'ampliamento dei percorsi di visita e la sistemazione dal punto di vista energetico, con il rifacimento degli impianti (idrico, termico, elettrico).

L'obiettivo del Comune è che il Borgo riapra i battenti nel giro di due anni. Al taglio del nastro, però, non ci saranno più i due artigiani che hanno trovato casa e bottega dentro i locali nel parco del Valentino: se ne vanno per sempre sia la stamperia di Vittorio Cerrato (aperta nel lontano 1947) sia la bottega del ferro battuto di Emanuele Corradin (che inizio la sua attività 30 anni dopo, nel 1977).

Per salutarli alle 13 la Compagnia 1016 del Drago, dell’orso e del cinghiale ha organizzato un presidio silenzioso di solidarietà e di protesta contro il Comune. Il quale ha inviato loro l'avviso di sfratto anche per quanto riguarda le abitazioni e non è servita a nulla la loro richiesta di lavorare almeno fino al 7 gennaio, tentativo estremo di restare nel Borgo dopo mesi di appelli pubblici. Entro il 29 febbraio 2024 dovranno liberare i locali e lasciare anche gli alloggi in cui abitano con le loro famiglie. Quindi dovranno cercare un nuovo posto dove vivere e lavorare. Intanto non mancano le polemiche: «È davvero un peccato che il Comune non abbia voluto trovare una soluzione per tenere in vita le botteghe artigiane che tanto hanno dato al Borgo e a noi torinesi» scrive su Facebook Matteo Tabasso, consigliere di Torino Bellissima in Circoscrizione 8.

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