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“Se lei fa la maestrina noi siamo ancora più bravi”, il circo in Consiglio

La barricata degli emendamenti in Consiglio rasenta il ridicolo e si sfiorano gli insulti: nel mirino il rendiconto annuale

“Se lei fa la maestrina noi siamo ancora più bravi”, il circo in Consiglio

L'aula del Consiglio comunale di Torino

Anno solare o lunare?”, l’aggiunta della parola “del”, o di “le assessore e”, per sancire il "riconoscimento della presenza femminile nelle istituzioni", financo suggerimenti: “invece di art. articolo”. Sono questi alcuni degli oltre trenta emendamenti che fanno muro all'approvazione del rendiconto della gestione per l’esercizio 2024. Una provocazione, di sicuro, quella del vicecapogruppo di Torino Bellissima Pierlucio Firrao che ha presentato gli emendamenti per approvazione, appoggiata anche da Fratelli d’Italia, che ha tenuto in stallo il Consiglio per più di tre ore questo pomeriggio, trasformandolo in un vero e proprio circo: tra urla, applausi, risate e sfottò. Una seduta sicuramente non delle più decorose. Eppure il documento è serissimo, perché si tratta del documento contabile che riassume le attività finanziarie del Comune nel corso dell'anno.

Pur portando alcune buone nuove, come la terza delibera della Corte dei Conti 2025, dichiarante che “lo squilibrio strutturale del bilancio comunale di Torino si può ritenere sostanzialmente superato per ragioni quantitative" e la riduzione del debito pro capite da 3.812 euro nel 2020, a 3.189 euro nel 2024, l’accoglienza della presentazione del documento questo pomeriggio da parte dell’assessora al Bilancio Gabriella Nardelli non è stata delle migliori. 

Fotografa l’immobilismo della Giunta, lo scollamento dai problemi veri. Nessuna misura concreta per il lavoro, per tutelare l'occupazione o sostenere la riconversione industriale. Si conferma il fallimento sulle infrastrutture. Piazza Baldissera è ancora una vergogna cittadina”, l’attacco della capogruppo FI Federica Scanderebech

Bene la riduzione del debito pro capite di quasi 1000 euro, ma quest’anno abbiamo “regalato” più di 80 milioni a Gtt, circa 100 euro ad abitante”, aggiunge il capogruppo Moderati Simone Fissolo. “Manca attenzione alla sostenibilità, a preservare le economie locali e i posti di lavoro”, tuona il consigliere FdI Ferrante De Benedictis

“Solo un presunto superamento dello squilibrio. Il miglioramento è stato possibile grazie alle entrate straordinarie, come quelle per il patto per Torino. Quando non ci saranno più? Già da quest’anno da 97 a 39 milioni, contemporaneamente l’onere del disavanzo passa da 36 a 55 milioni. Dinamica che denuncia tutta la fragilità dell’equilibrio raggiunto. Una coperta decisamente troppo corta”, sottolinea invece il capogruppo M5S Andrea Russi. Queste alcune delle motivazioni del dissenso. 

Da qui in avanti un sussiego di emendamenti durati più di tre ore, quasi comici, al testo del documento finanziario. Fino alla bagarre sull’aggiunta “anno” dopo rendiconto e prima della data “2024”. “Anno numerico o nulla”, aggiunge De Benedictis. “A questo punto specifichiamo anno solare”, interviene il consigliere Enzo Liardo - FdI - che, ripreso dalla presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo perché “fuori traccia” si infervora. 

Siamo stati bravi ma se lei fa la maestrina noi siamo ancora più bravi”, dice. “La lascio offendermi una volta sola”, la replica secca di Grippo, facendo rientrare la discussione nei limiti dell’ordine. 

“Abbiamo presentato oltre 30 emendamenti al rendiconto 2024 perché non siamo per nulla d’accordo con la gestione della attuale Giunta Lo Russo, che su un rendiconto da 2 miliardi  riesce a destinare solo 300.000 per le strisce pedonali che infatti sono sparite, eppure incassa 63 milioni di euro dalle multe. In compenso i numeri conquistati sul campo sono impietosi: maglia nera per la qualità dell’aria; ⁠quinta città più congestionata d’Italia, con 44 ore passate all’anno nel traffico; ⁠quinto posto per la pericolosità delle strade; ⁠quinto posto tra le città più pericolose d'Italia; ⁠58esimo posto nella classifica della qualità della vita perdendo 37 posizioni rispetto al 2020, in cui eravamo 21esimi. Si stava meglio quando si stava peggio”, la dichiarazione conclusiva di Firrao.

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