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LA POLEMICA

Rai, il rilancio di Torino? «Una menzogna» per il Pd. «Senza investimenti oltre 500 lavoratori a rischio»

Le preoccupazioni di consiglieri, deputati e senatori del Partito democratico sul futuro della Rai: «Solo promesse»

Rai, il rilancio di Torino? «Una menzogna» per il Pd. «Senza investimenti oltre 500 lavoratori a rischio»

Il Centro di Produzione Rai di Torino

A parte le promesse di un «rilancio» del Centro di Produzione Rai di Torino e gli annunci che Carlo Fuortes aveva fatto a Palazzo Civico incontrando, poco meno di due mesi fa, il sindaco Stefano Lo Russo e il governatore Alberto Cirio, non è rimasto molto altro. Anzi, persiste la preoccupazione per oltre 500 dipendenti.

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«Allo stato attuale non esistono posizioni chiare sull’intenzione dell’azienda di mantenere la sua presenza sul palazzo di via Cavalli, il cui affitto scadrà nel 2026 e in cui lavorano oltre 400 dipendenti Rai e 130 dipendenti di Rai Pubblicità» lamentavano, già lo scorso aprile, consiglieri, deputati e senatori del Pd che, ad ogni livello istituzionale, non hanno mai abbassato la guardia rispetto alle potenzialità inespresse dalla televisione di Stato all’ombra della Mole Antonelliana. «Possiamo parlare di una “menzogna” perché, al di là degli annunci, non abbiamo visto nulla di concreto nei piani dell’azienda» sottolinea Francesco Verducci, senatore del Partito democratico e membro della Commissione di vigilanza Rai. Al momento, infatti, a parte “Clorofilla” - nuovo programma di Rai Ragazzi realizzato a Torino, un format tecnologicamente all’avanguardia - non risultano altre grandi novità per gli studi di via Verdi oltre a “Non Stop” di Alberto Angela. «Quello che vorremmo è che la Rai esprima anche nuove potenzialità - spiega ancora Verducci -. Ad esempio, per le piattaforme multimediali che potrebbero vedere Torino protagonista».

«Ci aspettiamo che il governo, oltre a parlare tanto di valorizzare i territori, non trascuri Torino: siamo consapevoli della necessità delle aziende di risparmiare, ma non si può smobilitare un centro così importante» commenta la vicepresidente del Senato, Anna Rossomando, preoccupata tanto per i lavoratori, quanto per la pluralità dell’informazione. «Chiederemo che nel prossimo contratto di servizio e piano industriale il ruolo di Torino sia evidenziato». Ad auspicare, invece, che intervenga anche la Regione è il segretario del Pd e consigliere a Palazzo Lascaris, Domenico Rossi. «La maggioranza in Consiglio non ha affrontato il tema Rai: il governatore Alberto Cirio non sta facendo gli interessi del Piemonte».

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