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IL VERTICE IN COMUNE
05 Aprile 2023 - 14:13
L'ammnistratore delegato della Rai, Carlo Fuortes e il sindaco Stefano Lo Russo
Un centro di produzione «saturo al 100%» che occuperà tutti i lavoratori e le attuali maestranze: sarà intitolato a Piero Angela, per diventare il “polo” della televisione per bambini e ragazzi, oltre che per i programmi a carattere divulgativo e scientifico. E, ancora, un contratto rinnovato per altri due anni con Lumiq con l’obiettivo di realizzare la terza stagione della fiction “Cuori” sempre a Torino. Non solo, perché anche sul fronte degli investimenti la Rai è pronta a nuove operazioni immobiliari «su stabili attualmente non utilizzati che verranno valorizzati in altro modo» ma anche a mettere in campo un progetto di valorizzazione dei materiali audiovisivi in collaborazione con il ministero della Cultura che «solo nella prima tranche vale 16,5 milioni di euro». Insomma, «non abbandoneremo Torino ma la valorizzeremo ancora di più». Sono le parole con cui l’amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, ha voluto rassicurare la città rispetto alle preoccupazioni che, dallo scorso novembre, agitano i sindacati.
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Il polo territoriale di Torino gioca un ruolo strategico, un ruolo cruciale ed è un ruolo che non deve guardare soltanto la parte produttiva» ha sottolineato Fuortes. «A Torino c’è il cuore di tutta l’area amministrativa finanziaria di Rai. Nel centro di via Cavalli ci sono aree tecnologiche cruciali per Rai, come le Teche». All’ombra della Mole, dunque, continuerà anche il programma di conservazione e digitalizzazione di tutto il repertorio, a partire dalla pellicola e dagli anni Cinquanta, per cui la città diventerà punto di riferimento a livello nazionale. «Non è una parte, diciamo, marginale: perché è un pezzo del cuore Rai che batte qui a Torino e viene conferma» rassicura Fuortes, confermando che non saranno dismessi tutti gli attuali immobili e le aree di proprietà «a supporto di queste funzioni strategiche», se non «nei casi delle aree meno presidiate, che consideriamo appunto marginali: verranno valorizzate in un altro modo, ma non avrà nessun effetto su le risorse umane impiegate qui dalla Rai».
«L’orchestra sinfonica nazionale è un fiore all’occhiello»
«L’orchestra è un fiore all’occhiello della nostra azienda, un’orchestra di assoluto livello qualitativo e artistico e su questa ovviamente continueremo a investire sia nell’orchestra che nell’Auditorium. Credo appaia molto chiaro il fatto che non solo conserviamo tutto quello che è stato fatto, ma cerchiamo anche di valorizzarlo: credo che sia la cosa più importante per Torino» ha aggiunto l’amministratore delegato della Rai, assicurando anche la «saturazione» dell’attuale centro di produzione rimasto “orfano” dei programmi di Alessandro Cattelan e Geppi Cucciari dirottati a Milano e non senza costi aggiuntivi per l’azienda.
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«Non posso citare i titoli delle produzioni perché è il palinsesti verranno presentati in futuro e quindi non si possono fare anticipazioni. Posso dire, però, che la strategia di valorizzazione del centro di produzione tende alla saturazione dell’utilizzo delle risorse umane e tecniche» ha spiegato Fuortes riferendosi alla perdita di programmi e serie televisive di successo. «Questo è quello che è stato fatto in passato. E questo quello che si farà in futuro, indipendentemente dai singoli titoli. I singoli titoli ovviamente rimandano a percorsi artistici, a problemi produttivi che, diciamo, non devono riguardare effettivamente un un’area produttiva come quella di Torino». La strategia, dunque, sarà quella di utilizzare al 100%, quindi al massimo delle potenzialità sia gli studi che le risorse umane. «Dopodiché, una volta che sono usate al 100%, si va eventualmente alla produzione su commessa esterna, quindi, non credo che ci possano essere veramente preoccupazioni in riferimento a questo».
Soddisfatto il sindaco Stefano Lo Russo, che ha incontrato Fuortes insieme con il governatore Alberto Cirio collegato da remoto. «Credo che le rassicurazioni che abbiamo ricevuto dall’amministratore delegato della Rai siano importanti per la nostra città» ha evidenziato il primo cittadino, annunciando l’intitolazione del centro di produzione al più noto giornalista e divulgatore scientifico della televisione italiana da poco scomparso. «Vorremmo intitolare il centro di produzione a Piero Angela per sottolineare sia il legame con la città che la vocazione futura». In serata anche l'approvazione del governatore Alberto Cirio. «La Rai è nata a Torino e qui deve continuare a esserci, non per questioni romantiche legate alla storia della sede torinese, ma perché qui ci sono professionalità e competenze che devono essere valorizzate. Apprezziamo che questo sia stato riconosciuto anche dall'amministratore delegato dell'azienda».
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