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L'APPELLO
04 Ottobre 2023 - 15:14
Gli ambulanti torinesi sul piede di guerra. Dopo la protesta a Torino in piazza Vittorio le associazioni di categoria sono state audite in Senato a Roma per chiedere nuove norme a tutela della categoria.
«Il commercio ambulante è oggi a rischio più che mai». Così, Silvano Rittà presidente Ubat, Unione Battitori Ambulanti Torinesi, lancia l'appello durante la sua audizione presso la 9° Commissione del Senato. La questione centrale e la Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022, che impatta su 33 mercati urbani torinesi per circa 6mila operatori e 4.110 stalli giornalieri. «L'inclusione del commercio ambulante nella direttiva Bolkestein potrebbe essere devastante, sottoponendo un settore già vulnerabile a normative ancor più restrittive, urge perciò riconsiderare il disegno di legge “Concorrenza” 795» sottolinea Rittà.
Il presidente di Ubat, intervistato a margine dell'audizione, delinea una situazione preoccupante dei mercati torinesi: «A Torino negli ultimi anni abbiamo perso 9 mercati, da 42 ne sono rimasti 33, e ogni anno perdiamo un centinaio di banchi».
«Il ddl concorrenza per l’anno 2022 contiene norme che, se non modificate, rischiano di distruggere definitivamente una categoria che negli ultimi 5 anni ha perso quasi 500 imprese al mese» sottolinea il direttore del Goia Fenapi, Gregory Massa, che in audizione ha aperto gli interventi dedicati al commercio su aree pubbliche «mentre negli altri Stati europei vediamo i mercati sempre più al centro dell’offerta turistica, la Spagna ha dedicato anche un capitolo del Pnrr, in Italia qualcuno continua a lavorare per dare il colpo di grazia ad una categoria che dà lavoro a 160mila famiglie».
«La conta dei posteggi abbandonati nei mercati torinesi - aggiunge Massa - ormai supera il 30% del totale, e i comuni hanno già tutti gli strumenti per assegnarli, chi vede problemi nella concorrenza».
«Mi auguro pertanto che il Senato prenda provvedimenti e modifichi al più presto il testo del ddl, altrimenti sarebbe una vera e propria istigazione a delinquere» evidenzia il presidente del Goia, Giancarlo Nardozzi che aggiunge: «siamo pronti a riprendere in mano i forconi».
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