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Dietro lo scandalo del calcio

Il gioco d'azzardo illegale vale 18 miliardi: soldi cash esentasse e anonimato, ecco perché in tanti ci cascano

Controlli impossibili, server all'estero. Così un calciatore ha perso un milione di euro

Il gioco d'azzardo illegale vale 18 miliardi: soldi cash esentasse e anonimato, ecco perché in tanti ci cascano

Il caso di Nicolò Fagioli, calciatore della Juventus, e dei nazionali Nicolò Zaniolo e Sandro Tonali, indagati per essere stati coinvolti in scommesse su siti non autorizzati - il bianconero ci ha rimesso un milione di euro -, mette in luce solo una parte di un problema molto più ampio. Il mercato dell'azzardo illegale online, secondo stime dell'industria italiana regolata, vale almeno 18,5 miliardi di euro all'anno. Questo nonostante gli sforzi e i controlli del Ministero dell'Economia e delle Finanze (Mef) e le azioni delle procure in Italia.

Il gioco d'azzardo illegale rappresenta un nemico invisibile, spiegano dall'agenzia Agipro, difficile da individuare e completamente fuori dal campo d'azione del fisco. L'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Adm) sta adottando misure per inibire l'accesso da siti di gioco stranieri, bloccando l'accesso da 9.828 siti, oltre 400 in più rispetto all'anno precedente.

Ma perché le persone scelgono di scommettere su piattaforme illegali? Gli esperti del settore spiegano che il "black market" è completamente anonimo. Sui siti offshore, le giocate non sono tracciate da Sogei, e le vincite possono essere incassate in contanti attraverso promotori locali. Questa flessibilità e l'opportunità di evitare il pagamento di tasse sull'eventuale vincita sono attrattive per molti.

Questi siti illegali, noti come "porti franchi" per i giocatori, hanno consentito transazioni in contanti che ignorano le normative nazionali e internazionali contro il riciclaggio di denaro. Tuttavia, le cose stanno cambiando. I "signori" dell'azzardo illegale stanno abbandonando locali costosi e poco discreti, preferendo invece utilizzare smartphone, iPad e comunicazioni tramite WhatsApp, Telegram o altre piattaforme sicure. Questo nuovo approccio offre maggiore discrezione, pur mantenendo la possibilità di incassare in contanti e riscuotere commissioni sostanziose.

Oltre a questi metodi, i siti non autorizzati rappresentano ancora una scelta comune per il "dark gaming." Tuttavia, queste piattaforme spesso mancano di dettagli significativi sulle loro operazioni, rendendo difficile la tutela dei giocatori in caso di controversia. Le licenze di queste società spesso sono registrate in paesi a bassa tassazione all'estero con scarsi controlli delle autorità.

In contrasto con questo, il sistema legale in Italia impone una serie di regolamentazioni e garanzie per proteggere i giocatori e il fisco. La situazione è diventata un tema di preoccupazione per gli italiani, con il 17% degli intervistati che afferma di conoscere almeno una persona coinvolta nel gioco su siti non autorizzati. Nel 62% dei casi, la possibilità di incassare vincite non tassate è citata come motivo, mentre il 61% lamenta l'assenza di controlli reali.

Il 72% degli italiani ha espresso la necessità di un intervento più incisivo da parte dello Stato, attraverso leggi e azioni specifiche per contrastare il gioco d'azzardo illegale.

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