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L'ANALISI DI UNIONCAMERE

Piemonte sempre più vecchio e vuoto: ogni anno perdiamo 15mila persone

L'annuncio del presidente Cirio: "Stanziamo 42milioni contro la denatalità, ma l'Europa sostenga le famiglie"

Piemonte sempre più vecchio e vuoto: ogni anno perdiamo 15mila persone

Una panoramica della città

Il Pil del Piemonte cresce ma la nostra regione è sempre più vecchia e spopolata. Preoccupa la situazione delineata nell'analisi di Unioncamere Piemonte secondo cui la popolazione piemontese nel 2022 ha perso 15mila unità, confermando un trend negativo iniziato nel 2013 e i flussi migratori non riescono a compensare il "gap" di abitanti. 

In totale i residenti sul nostro territorio sono 4,2 milioni di persone con un progressivo aumento degli anziani: 220 anziani ogni 100 individui con meno di 15 anni, con un carico sociale ed economico della popolazione in età attiva del 61,7%, numeri che parlano di profondo squilibrio. È questo uno dei dati più evidenti contenuti nella prima edizione della ricerca di Unioncamere Piemonte "Le cifre chiave del Piemonte 2023", presentata oggi al Grattacielo della Regione Piemonte a Torino, dove si è fatto il punto sulla crescita economica. 

Il Pil del Piemonte è in crescita del 6,2% ma leggermente al di sotto della media nazionale al +6,8%, il prodotto interno lordo ha raggiunto i 144 miliardi di euro, il 7,7% della ricchezza nazionale, un valore superiore rispetto non solo ai 136 miliardi del 2021, ma anche ai livelli del periodo pre-covid, quando il Pil piemontese era pari a 138 miliardi. 

"Noi di Alba vediamo il bicchiere mezzo pieno" ha esordito il presidente della Regione, Alberto Cirio, riguardo alla situazione economica della nostra regione, per poi esprimere preoccupazione per lo spopolamento in atto: "Abbiamo appena deliberato 42 milioni di euro del fondo sociale europeo a sostegno delle famiglie con figli per contrastare la denatalità. Mi auguro - ha aggiunto - che l'Europa faccia in modo di valorizzare chi fa figli con una politica adeguata". Cirio ha poi elogiato la nostra manifattura, in particolare l'aerospazio in vista dell'inaugurazione della Città dell'Aerospazio di domani. 

I DATI DELLE IMPRESE

Il settore cresciuto di più in Piemonte è quello turistico: +51,4% rispetto all'anno precedente (+5 milioni). Il settore delle costruzioni è al +11% e i servizi al +5,6% che rappresentano il 68,6% dell'intera economia. Bene anche l'industria (+8%) ma non si investe abbastanza in ricerca e sviluppo (-4,2%). 

La digitalizzazione aziendale risulta in crescita ma non ancora ottimale: il 67% delle aziende manifatturiere ha un sito, il 45% usa i social, il 23% utilizza soft di pianificazione delle risorse aziendali (Erp), mentre solo il 6% usa software di gestione delle relazioni con i clienti (Crm).

La ricerca rivela anche un aumento dell1% del numero degli occupati rispetto al 2021 (1.785.000), mentre le persone in cerca di lavoro sono scese a 124.000, l'11% in meno rispetto all'anno precedente. Il tasso di occupazione è in crescita (66,3% a fronte del 65% del 2021) e quello di disoccupazione in diminuzione (6,6% dal 7,5% del 2021).

"Come sistema camerale abbiamo pensato di indagare da vicino le sfide del futuro come energia, sostenibilità e digitalizzazione per capire come e dove investire - ha spiegato il presidente di Unioncamere Gian Paolo Coscia -. Dobbiamo puntare sul capitale umano e sulla formazione, vere leve per adattarci ai mutamenti socio-politici e alle rivoluzioni profonde dei sistemi economici internazionali".

"Stiamo ponendo molta attenzione al tema dell’inverno demografico che rappresenta un grande problema" ha evidenziato Giovanni Genovesio, presidente di Cna Piemonte. "Dobbiamo diventare attrattivi per i giovani - ha aggiunto - affinché non lascino la nostra regione e portino avanti il passaggio generazionale che abbiamo evidenziato nel Rapporto Monitor di Cna, continuando su questa linea, rischiamo di perdere importanti professionalità artigianali a causa del mancato ricambio generazionale".

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