Cerca

IL SUMMIT

Ecco cosa chiede Stellantis allo Stato per produrre un milione di veicoli in Italia

Ma il ministro Urso, il presidente Cirio e i sindacati non ci stanno

Ecco cosa chiede Stellantis allo Stato per produrre un milione di veicoli in Italia

Stellantis apre al lontano obiettivo di produrre un milione di auto in Italia, più del doppio di quelle realizzate attualemnte, ma detta le regole allo Stato e all'Europa.

Al tavolo del Mimit, questa mattina il Gruppo, con il suo rappresentante Davide Mele, responsabile di Corporate Affairs, ha dichiarato apertamente di «voler produrre in Italia un milione di veicoli (auto e veicoli commerciali) nei prossimi anni all’uscita del piano Dare Forward 2030», ribadendo «il ruolo centrale del nostro Paese per l’automotive», ma sottolinendo che: «L’obiettivo finale dipende da fondamentali e specifici fattori, come la cancellazione delle norme regolamentari quali l’Euro 7 per continuare a produrre auto di piccole dimensioni a prezzi accessibili per i clienti, il sostegno del mercato attraverso incentivi alle vendite e la competitività dei costi, compresi quelli energetici, per l’intera catena di fornitura».

Le richieste sono state però fortemente criticate dal ministro Adolfo Urso e dal presidente del Piemonte, Alberto Cirio. In particolare gli incentivi: «L’anno scorso sono state prodotte in Italia appena 450mila autovetture a fronte di un milione e 400mila immatricolazioni e l’80 per cento degli incentivi sono finiti ad auto prodotte all’estero, anche da Stellantis. Questo non può più accadere» ha dichiarato il ministro del Made in Italy. 

«Solo il 20% degli incentivi messi in campo per sostenere il mercato dell’auto viene usato per acquistare auto italiane ed è inaccettabile visto che sono soldi dei cittadini italiani» ha aggiunto il presidente Cirio. «L’unica soluzione - ha sottolineato - è quindi aumentare le auto che Stellantis produce in Italia a partire da quelle prodotte nello stabilimento di Mirafiori che, anni fa, produceva il totale delle auto che vengono fatte oggi in Italia e invece oggi raggiunge appena i 100 mila veicoli».

L'ALLARME DEI SINDACATI

Un potenziamento della produzione chiesto a gran voce anche dai sindacati. «Chiediamo la produzione di 1 milione di autovetture e non meno di 300 mila veicoli commerciali leggeri» sottolineano i segretari generali e nazionali Fiom-Cgil, Michele De Palma e Samuele Lodi: «Abbiamo la necessità di confrontarci - aggiungono - per verificare gli investimenti di Stellantis dal momento che dal 2014 ad oggi abbiamo perso più 11.500 lavoratori».

Esprime qualche dubbio anche il segretario nazionale Fim Cisl, Ferdinando Uliano: «Siamo tutti d’accordo sugli obiettivi di aumento della produzione, ma sia ben chiaro che se parliamo di 1 milione di veicoli, la produzione deve aumentare di un terzo, se si tratta di un milione di auto questo significa raddoppiarla».

Più ottimisti i segretari generali e nazionali Uilm, Rocco Palombella e Gianluca Ficco: «Con i nuovi lanci e includendo i veicoli commerciali l’obiettivo di un milione di vetture è alla portata». Molto soddisfatto dell’incontro il presidente di Anfia, Roberto Vavassori: «Oggi abbiamo segnato un momento significativo per il settore automotive italiano».

Nonostante la novità, a livello torinese il morale della Fiom e degli operai continua a essere molto basso: «Purtroppo per Mirafiori non ci sono novità su nuove produzioni. Questo significa che la cassa integrazione continuerà e il futuro si prospetta sempre più a tinte fosche» sottolineano Edi Lazzi, segretario generale della Fiom di Torino e Gianni Mannori responsabile Mirafiori per la Fiom, a proposito dell'incontro al ministero con il gruppo Stellantis: «Dopo questo nulla di fatto e le condivisibili dichiarazioni del vescovo di Torino, Monsignor Roberto Repole, sulla situazione cittadina, - aggiungono -, pensiamo sia davvero giunto il momento di mettere in atto una speciale commissione con le organizzazioni sindacali e le imprese, insieme alle istituzioni locali, che abbia il compito di individuare soluzioni per il rilancio economico della nostra città, continuando a chiedere a Stellantis precisi impegni per il territorio».

La Fiom-Cgil di Torino non sembra più nutrire alcuna speranza sull’aumento di produzione a Mirafiori volto a salvare posti di lavoro. Tanto che apre agli stranieri: «Pensiamo che sia necessario ricercare nuovi produttori di autoveicoli che se venissero a Torino troverebbero tutte le condizioni favorevoli per fare un  buon  business» evidenziano Lazzi e Mannori. Come se non bastasse a Mirafiori la scorsa settimana, a causa della mancanza di un componente, si era anche fermata la produzione della 500 elettrica, poi ripartita lunedì.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.