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28 Dicembre 2023 - 08:22
C’è una Torino che non va mai in vacanza. Per garantire la nostra sicurezza e in alcuni casi anche per salvarci la vita. E’ la Torino degli “angeli” che lavorano per noi durante queste feste. Che indossino una divisa oppure un camice, non saranno in montagna a sciare né in discoteca a ballare, ma in strada a pattugliare o in sala operatoria a operare un paziente. Il tutto tra mille sforzi, con personale ridotto all’osso da anni e strutture che andrebbero potenziate.
Pattuglie all’opera
A Torino e provincia girano in questi giorni e notti undici compagnie di carabinieri, più il Nucleo radiomobile. Ogni compagnia sta mettendo in strada due o tre pattuglie per turno. E poiché i turni sono due, lungo le strade di Torino e provincia vedremo fra le venti e le trenta pattuglie. Contro i reati di tipo economico, invece, la Guardia di finanza ha previsto l’impiego di almeno settanta militari, che solitamente durante le feste operano maxi-sequestri di fuochi d’artificio illegali e pronti per essere sparati la notte di San Silvestro. Compresi in questo numero ci sono anche i militari del Sagf, il Soccorso alpino dei finanzieri, impegnati sulle nostre montagne insieme ai volontari del Soccorso alpino piemontese. Si aggiungono polizia municipale e polizia di Stato, che assicura una ventina di pattuglie per turno tra volanti, polizia stradale e di frontiera: «Sono servizi che non possono rimanere scoperti - riflette Luca Pantanella, segretario del sindacato Fsp - e in questo periodo capitano tanti interventi di ordine pubblico, abuso di alcol, fuochi d’artificio, senza contare il grande movimento di turisti all’aeroporto e di migranti alle frontiere. Ma facciamo fatica a coprire tutto, visto che ci mancano 500 unità su 2.800. E chi c’è è sempre più anziano: nei prossimi anni andranno in pensione altri 300-400 colleghi. Si rischia la crisi del sistema».
Emergenza pompieri
Anche al comando provinciale dei vigili del fuoco può andare in ferie solo il 20% dei 640 pompieri in servizio nei distaccamenti di Torino e provincia (a cui si aggiungono i volontari). Il problema è che dovrebbero essere 120 in più, in modo da tamponare anche recuperi compensativi, malattie, missioni e corsi.
Infatti il maxi-incendio di questi giorni a Porte ha imposto la ferma del personale, costretto a fare turni di 24 ore filate: «Ci siamo ritrovati in una situazione complicata nel periodo peggiore» lamenta Salvatore Di Venti del Confsal, uno dei sindacati dei vigili del fuoco. Lui è uno dei pochi che si sta godendo le festività, visto che tutti i suoi colleghi sono costretti a lavorare a Natale o Capodanno: «In più dobbiamo garantire servizi extra di vigilanza per spettacoli e concerti».
Ospedali al collasso
L’aumento dei malati di Covid e influenza ha provocato ore di attesa negli ospedali: Chiara Rivetti di Anaao Assomed parla di «situazione catastrofica» nonostante medici e infermieri abbiamo comunque garantito la loro presenza. «Nei reparti e nei pronto soccorso si fanno due gruppi e non c’è scelta: una festa tra Natale e Capodanno è obbligatoria, con la difficoltà di incastrare il tempo in famiglia e i figli che sono a casa da scuola. Purtroppo la coperta è corta e capitano anche dieci giorni consecutivi di lavoro». Stesso discorso per gli infermieri, come spiega Francesco Coppolella del Nursind: «Per mandare in ferie qualcuno, gli altri devono fare le acrobazie e lavorare di più. Solitamente chi lavora in corsia riesce a fare una festività, spesso neanche piena tra turni e reperibilità. Tutto perché, a causa delle note carenze e degli scarsi investimenti, mancano all’appello 4mila infermieri. E chi c’è conta migliaia di giorni di ferie non usufruiti e oltre 1 milione di ore di straordinario».
Le ambulanze
Alla lista degli “stakanovisti di Natale” si aggiungono i soccorritori del 118: «Bisogna ringraziare i volontari che hanno dedicato il loro tempo, così come medici, infermieri e dipendenti delle varie associazioni, che hanno fatto gli straordinari per coprire i turni scoperti» rivendica Alberto Romeo, vicepresidente di CO.E.S. Piemonte e rappresentante degli autisti soccorritori A.I.E.S. italia. «Grazie anche ad Azienda Zero, che coordina il sistema 118, e alle ambulanze “estemporanee” che danno supporto senza alcun tipo di obbligo». Per quanto riguarda la Croce rossa di Torino, ad esempio, i numeri permettono di stare tranquilli. Ogni giorno e notte, infatti, gireranno una decina di ambulanze in città e dintorni con tre mezzi in convenzione e sei per i trasporti inter-ospedalieri. Poi ci sono gli operatori in servizio per il presidio nei luoghi dell’emergenza freddo: via Traves alle Vallette, Mamre a Barriera di Milano (proprio nel piazzale della Croce rossa) e la struttura appena aperta nell’ex Buon Pastore di corso Principe Eugenio. In aggiunta, c’è anche una squadra di emergenza definita di “pronta reperibilità”, per un totale di circa 60 sanitari in azione in queste festività.
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