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SCONTRO IN FAMIGLIA

Agnelli contro Elkann, tutti i fronti aperti nella guerra fra madre e figli

Mentre i pm scavano tra i documenti sequestrati, è ripreso anche il processo civile: in ballo c’è il destino dell’impero

Agnelli contro Elkann, tutti i fronti aperti nella guerra fra madre e figli

Margherita Agnelli con i figli Lapo, Ginevra e John Elkann. Sullo sfondo, l'Avvocato (fotomontaggio)

Non c’è solo l’inchiesta penale di Torino a rinfocolare la guerra all’interno della famiglia Agnelli-Elkann. Anzi, quella è solo una delle tante battaglie in corso. Forse la più importante, che potrebbe indirizzare anche le altre: nei giorni scorsi, infatti, si è tenuta un’udienza del processo civile sulle questioni dell’eredità dell’Avvocato Gianni Agnelli e della società Dicembre. E il giudice si è riservato sulla decisione, legata a doppio filo all’inchiesta penale in corso: non è escluso, infatti, che la causa civile possa rimanere “sospesa” in attesa che la Procura concluda le indagini che vede protagonisti John, Ginevra e Lapo Elkann.

Dopo l’esposto della loro madre, Margherita Agnelli, i tre nipoti dell’Avvocato sono accusati di truffa ai danni dello Stato. Con John indagato anche per dichiarazione fraudolenta dei redditi insieme al commercialista Gianluca Ferrero e al notaio Urs von Grueningen. Al centro dell’inchiesta penale, infatti, c’è l’eredità della nonna Marella Caracciolo e la sua residenza in Svizzera, ritenuta fittizia. La stessa contestazione che Margherita muove nella causa civile, che potrebbe segnare anche il destino della Dicembre. Cioè la “cassaforte di famiglia” che controlla la Giovanni Agnelli bv, Exor e di conseguenza l’impero da oltre 30 miliardi di euro tra quote in Stellantis, Ferrari, Cnh, Lingotto, Juventus e altre importanti società.

Il processo civile era stato sospeso perché sono in corso altre cause in Svizzera sulla validità del “patto successorio” con cui Marella ha scavalcato la figlia e destinato la sua eredità ai nipoti (una possibilità prevista dal diritto svizzero ma non da quello italiano). Poi la Corte di Cassazione ha fatto saltare il banco, scrivendo al Tribunale di motivare meglio la sospensione. Per questo il processo civile è ripreso. Peccato che ora sia emersa anche l’inchiesta penale, che potrebbe far pendere la decisione da una parte o dall’altra. Non solo: mentre i pm torinesi spulciano atti cartacei e documenti digitali trovati nei sequestri delle scorse settimane, i loro colleghi di Milano sono ancora a caccia dei “tesori dell’Avvocato”. Cioè i dipinti di di Monet, Picasso, Balla e De Chirico che arredavano Villa Frescot, la residenza di Villar Perosa e una casa di famiglia a Roma: 13 opere d’arte sparite anni fa e ora reclamate da Margherita Agnelli, che aveva dato il via all’inchiesta della Procura di Milano e poi si era opposta alla sua archiviazione. I giudici le hanno dato ragione, imponendo ai pm di indagare ancora. Anche su questo fronte potrebbe essere decisiva l’indagine torinese, visto che nelle perquisizioni a casa Elkann sono spuntati anche dei misteriosi dipinti.

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