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IL CASO

Carceri, ferito un altro agente a Torino. "Ora basta, servono i reparti speciali"

Il messaggio al ministro Nordio e alla premier Meloni: "Qui il personale sta rischiando la vita"

Carceri, ferito un altro agente a Torino. "Ora basta, servono i reparti speciali"

L'agente ferito durante la rivolta

Giovedì una rissa dove i detenuti, ubriachi e drogati, si sono lanciati addosso olio bollente. Sabato scorso quattro agenti intossicati, la domenica un altro finito in ospedale con la testa spaccata: è stata un’altra settimana di alta tensione nel carcere di Torino, finito al centro delle cronache anche per i video delle rivolte pubblicate su TikTok, un episodio dalla gravità tale che che ora è stata aperta una inchiesta in Procura.
Dall’interno del penitenziario, il sindacato Osapp torna a chiedere a gran voce l’intervento immediato del ministro della Giustizia Carlo Nordio e del presidente del Consiglio Giorgia Meloni: «Servono i reparti speciali».
Gli episodi di domenica in particolare hanno visto ferire gravemente un agente trasportato con urgenza in ambulanza al pronto soccorso del Maria Vittoria: un detenuto l’ha ferito alla testa utilizzando la bomboletta di un fornello. L’agente è stato dimesso dopo alcuni punti di sutura e dieci giorni di prognosi.


A Nordio, l’Osapp chiede l’invio dei Gir (Gruppo intervento speciale) descrivendo lo stato del carcere di Torino come «un luogo fuori controllo, i detenuti fanno quello che vogliono in barba alle regole» come dichiara il segretario generale di Osapp, Leo Beneduci. I sindacati della polizia penitenziaria si rivolgono inoltre alla premier, Giorgia Meloni, chiedendole di dichiarare lo stato di emergenza delle carceri italiane, ricordando le recenti rivolte a Firenze Sollicciano, Viterbo, Aosta, Cuneo, Vercelli e ovviamente Ivrea e Torino «prima che accada qualcosa di grave e irreparabile perché il personale sta rischiando la vita».


Secondo Osapp, quella di domenica al Lorusso e Cutugno è la ripetizione di fatti avvenuti già nei giorni scorsi, dove i detenuti rifiutano di rientrare in cella. Una situazione definita dal sindacato come inaccettabile e intollerabile: «Chiediamo che si accerti se tutti i detenuti rivoltosi siano stati sottoposti a isolamento cautelare con riduzione della possibilità di organizzarsi ulteriormente» scrivono in un comunicato stampa. Nei giorni scorsi sempre i sindacati avevano denunciato, oltre allo stato di fatiscenza e degrado dei locali che cadono a pezzi e sono invasi dalle blatte, anche una forte carenza di personale. «È una situazione assurda che va avanti da sempre» si sfoga Gerardo Romano, vice segretario generale di Osapp che al Lorusso e Cutugno ha lavorato per oltre 40 anni. «Quest’anno però la situazione si è decisamente aggravata. Ci mancano 204 unità di polizia penitenziaria, il carcere è decisamente sovraffollato, abbiamo superato i 1400 detenuti e gli spazi sono progettati per una capienza di massimo 990 persone. A lavorare abbiamo 700 agenti divisi tra i padiglioni femminili, dove sono ospitate 125 detenute, e i padiglioni maschili. Che Nordio mandi gli ispettori, per rendersi conto di quanto siamo messi male».
E dopo l’ultima settimana in tanti si chiedono anche come sia possibile che i video finiscano sui social network. La Procura ha aperto un fascicolo per fare luce proprio su queste dinamiche.

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