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La crisi dell'automotive
14 Dicembre 2024 - 20:00
L'auto elettrica è davvero un flop? Di certo se lo è, pare anche "contagioso": adesso lo scoprono anche i cinesi. Che annunciano tagli e licenziamenti. Uno scenario volendo inedito, che ha sorpreso più di un analista, e che coinvolge al momento due soli Gruppi, ma che potrebbe estendersi e, a quel punto, riguardare anche l'Europa dove in tanti investitori contano sull'espansione cinese (a dispetto dei tentativi di produttori, politica e lobby di invertire il green deal europeo).
Tutto parte da Geely e Baidu, due colossi cinesi rispettivamente nel settore automobilistico e tecnologico, che hanno recentemente annunciato tagli di posti di lavoro nella loro joint venture Jiyue, citando "enormi cambiamenti" nel settore dei veicoli elettrici come motivazione. In una dichiarazione congiunta diffusa sui social media, le due aziende hanno spiegato che "a causa degli enormi cambiamenti nel panorama competitivo del settore, il piano aziendale non ha potuto essere eseguito e le operazioni hanno incontrato delle difficoltà."
Stando alle fonti locali, l'annuncio dello smantellamento di alcuni reparti ha suscitato malumori tra i dipendenti di Jiyue, benché il numero di posti di lavoro coinvolti non sia stato reso noto. Geely e Baidu hanno dichiarato il loro impegno a risolvere le questioni finanziarie collegate "il prima possibile." Ma certo si tratta di un duro colpo per il brand che, producendo solo auto elettriche, si proponeva di essere l'anti Tesla.
La Cina, leader mondiale nel mercato dei veicoli elettrici, si trova a fronteggiare crescenti ostacoli nei suoi progetti di espansione internazionale, a causa delle tensioni commerciali con Stati Uniti ed Europa. Secondo l'analista indipendente Lei Xing, le difficoltà di Jiyue potrebbero preannunciare simili complicazioni per altre imprese cinesi del settore. Xing ha descritto la situazione di Geely e Baidu come "sorprendente," sottolineando le complessità competitive dell'attuale contesto economico.
Basato a Hangzhou, con un fatturato di oltre 21 miliardi di dollari, Geely Holding Group potrà forse non dire molto al vasto pubblico, ma dietro questo nome ci sono marchi come Volvo, Lotus e Smart. Geely è il primo azionista di Daimler (ossia Mercedes) e, qui in Italia, ha appena acquisito il 25% della Menarinibus alle prese con un complesso piano di rilancio.
L'analista ha inoltre menzionato la "debacle" di Jiyue come un segnale preoccupante per il futuro, ipotizzando che altre aziende potrebbero affrontare sfide simili entro il 2025. Questa vicenda evidenzia le crescenti pressioni che i produttori di veicoli elettrici devono affrontare mentre navigano un terreno di mercato sempre più insidioso.
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