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Tecnologia e Guerra
09 Aprile 2025 - 22:45
L'amministrazione Trump sta valutando la possibilità di utilizzare i droni per attaccare i cartelli della droga in Messico, come parte di una strategia più ampia per contenere il traffico di droga attraverso il confine meridionale. La notizia, riportata da NBC News, indica che il piano, ancora in fase preliminare, potrebbe includere attacchi mirati ai leader dei cartelli e alle loro reti logistiche all'interno del territorio messicano, e sarebbe realizzato anche in collaborazione con il governo messicano. Tuttavia, secondo le fonti consultate dalla rete, il governo statunitense non ha ancora preso una decisione definitiva, e l'opzione di un'azione segreta e unilaterale non è stata esclusa.
Sebbene in passato i due paesi abbiano cooperato per combattere la criminalità organizzata, l'uso di droni e azioni unilaterali potrebbero mettere a rischio la collaborazione esistente, specialmente in settori delicati come l'immigrazione e il commercio. La crescente tensione è alimentata dalle accuse del presidente Trump al governo messicano di avere legami con i gruppi criminali. "I cartelli della droga portano avanti un'alleanza con il governo del Messico e rappresentano un rischio per la sicurezza nazionale e la salute pubblica degli Stati Uniti".
A febbraio, il governo statunitense ha designato diversi cartelli messicani come organizzazioni terroristiche globali, un passo che ha ulteriormente complicato le relazioni bilaterali. In concomitanza con questa decisione, è emerso che la CIA ha avviato un programma segreto per monitorare la criminalità organizzata in Messico, utilizzando droni MQ-9 Reaper, iniziato sotto la presidenza Biden. Il programma mira a raccogliere informazioni su laboratori di fentanyl vicino al confine e a sviluppare un'unità di intelligence congiunta.
Con l'inizio del secondo mandato di Trump, il programma è stato intensificato. Tuttavia, un rapporto al Congresso ha evidenziato che le operazioni si stanno spingendo "in profondità nel territorio sovrano del Messico", senza l'autorizzazione delle forze messicane. Questo solleva il timore che una mossa unilaterale da parte degli Stati Uniti possa preludere a una futura azione militare contro i cartelli.
La reazione del Messico è stata decisa. Il presidente messicano Claudia Sheinbaum ha respinto fermamente l'ipotesi di un intervento militare statunitense, definendo improbabile un'incursione unilaterale grazie al forte "dialogo sulle questioni di sicurezza e su molte altre questioni" tra i due paesi. "Respingiamo categoricamente azioni del genere e non crediamo che si verificheranno", ha dichiarato Sheinbaum.
In risposta alla designazione di cartelli messicani come organizzazioni terroristiche, Sheinbaum ha proposto due riforme costituzionali destinate a proteggere la sovranità nazionale del Messico, ribadendo che non sarebbe accettata alcuna violazione della sua autonomia. "Non stiamo negoziando la nostra sovranità", ha dichiarato fermamente.
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