Cerca

Le nuove normative

Ora l'Europa ci chiude anche le strade. Il Piemonte non ha i soldi per renderle sicure

In provincia di Torino a rischio quasi 3mila chilometri. Intanto per le verifiche sono stati stanziati solo 200mila euro

Ora l'Europa ci chiude anche le strade. Il Piemonte non ha i soldi per renderle sicure

Gabusi, Conticelli, Avetta

In parole povere le cose stanno così: l’Europa ha intrapreso un’azione decisa per mettere in sicurezza le principali strade del Continente. Pertanto ogni nazione dovrà verificare lo stato di ognuna di esse (arterie di categoria C, ovvero strade extraurbane secondarie, ad unica carreggiata con almeno una corsia per senso di marcia e banchine), disporre, qualora fosse necessario, lavori di messa in sicurezza, oppure chiuderle. Le verifiche spetteranno ai comuni e la Regione Piemonte ha stanziato la cifra di 200mila euro (almeno per ora, ma riguardano solo i servizi di verifica), per i lavori che si renderanno necessari. Considerando che quasi tutte le strade, almeno in provincia di Torino, hanno necessità di adeguamento rispetto agli stringenti protocolli di sicurezza determinati dalla Ue e che con 200mila euro al massimo si rifà un marciapiede, allora è plausibile ipotizzare che entro non molto decine di arterie importanti dovranno essere chiuse al traffico. Naturalmente, solo se non cambieranno le carte in tavola, se non ci saranno proroghe o se la Regione non deciderà di aumentare considerevolmente il budget.

La vicenda è stata trattata con particolare allarme in due interventi dei consiglieri regionali del Pd Nadia Conticelli e Alberto Avetta, rivolti all’assessore ai Trasporti della Giunta Cirio, Marco Gabusi. «La nuova legge regionale relativa alla gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali - scrivono i consiglieri - avrà un’unica conseguenza: quella di scaricare i costi e le responsabilità sulla Città Metropolitana, sulle Province e sui Comuni, in particolare su quelli più piccoli che hanno in gestione strade extraurbane. La Giunta Cirio ha voluto far fare al Piemonte la figura del primo della classe (siamo la prima e unica Regione ad adottare un provvedimento del genere), lasciando però il cerino acceso in mano ai sindaci». Avetta e Conticelli sono intervenuti nel corso del dibattito relativo al disegno di legge regionale “Disposizioni in materia di gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali regionali, provinciali e comunali”.

«Questa legge - hanno aggiunto i consiglieri - rischia di generare significativi scompensi nel sistema di gestione delle strade provinciali e comunali, perché impone a Province e Comuni molte nuove incombenze che richiederanno più personale e più risorse, mentre lo stanziamento della Regione è di appena 200mila euro. Fondi del tutto insufficienti. Basti pensare che la Città Metropolitana di Torino, che gestisce 2.900 chilometri di strade, dovrebbe investire ogni anno 12 milioni di euro per le sole asfaltature. Come si può obbligare gli enti locali ad assumere più personale, a garantirne la formazione, ad effettuare controlli e ispezioni, a valutare e certificare la sicurezza delle strade e a intervenire laddove sia necessario senza garantire i soldi necessari a finanziare queste attività? La Giunta Cirio ha approvato una legge che non garantirà più sicurezza sulle strade piemontesi ma aumenterà oneri e responsabilità a carico dei sindaci».

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.