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Il fatto

Studente crea 2.600 falsi biglietti aerei e truffa la Regione Sicilia per 86mila euro

Nella sua cameretta ha generato carte d’imbarco con software grafici e richiesto rimborsi per voli mai fatti: ora accusato per truffa aggravata

Studente crea 2.600 falsi biglietti aerei e truffa la Regione Sicilia per 86mila euro

Un ragazzo di 26 anni, studente universitario siciliano, è finito sotto inchiesta con l'accusa di truffa aggravata e autoriciclaggio, dopo aver messo in piedi un elaborato schema fraudolento ai danni della Regione Sicilia. Il giovane, che a quanto pare avrebbe anche timore di volare, ha simulato l’acquisto di migliaia di biglietti aerei per ottenere indebitamente i contributi previsti dal Bando caro voli.

Nel tempo libero, tra una lezione universitaria e l’altra, si dedicava a creare false carte d’imbarco direttamente dalla propria stanza. Usando programmi di grafica, è riuscito a generare documenti dall’aspetto autentico: orari, tratte, numeri di volo, loghi delle compagnie e persino codici QR perfettamente replicati. Una volta pronte, caricava le finte carte d’imbarco sulla piattaforma regionale online tramite il proprio Spid, inoltrando richieste di rimborso.

Il meccanismo, semplice quanto efficace, ha funzionato a lungo. Nel giro di nove mesi ha inoltrato oltre 2.600 richieste per voli mai effettuati, arrivando a ottenere oltre 86.000 euro su un totale di 180.000 euro richiesti. In alcuni casi aveva inoltrato più richieste di rimborso lo stesso giorno, come se fosse stato in volo su tre aerei contemporaneamente.

Le anomalie sono state notate dal Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di finanza di Palermo, che durante controlli incrociati ha scoperto l’incongruenza tra i dati e la realtà dei voli. Solo tre delle carte d’imbarco presentate sono risultate vere, mentre tutte le altre erano completamente false.

A seguito dell’indagine, coordinata dalla Procura di Catania, gli investigatori hanno anche ricostruito i movimenti bancari del giovane, rilevando che parte del denaro ottenuto era stato reinvestito in strumenti finanziari come titoli di Stato e fondi assicurativi.

Nella mattinata di ieri, la guardia di finanza ha eseguito una perquisizione nell’abitazione del ragazzo, procedendo anche al sequestro di somme per un totale pari a quanto incassato indebitamente: oltre 86.000 euro.

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