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Ambiente
21 Maggio 2025 - 23:30
Foto d'archivio
Nei primi quattro mesi del 2025 sono stati registrati sei casi di lupi morti in provincia di Alessandria, a seguito di avvelenamento o abbattimenti con arma da fuoco. Questo dato, segnalato dal Comando Gruppo Carabinieri Forestale di Alessandria e Asti, eguaglia il totale degli esemplari uccisi in tutta la provincia durante l’intero anno 2024, configurando un incremento significativo rispetto agli anni precedenti.
La provincia di Alessandria si distingue per il numero elevato di episodi di uccisione illecita di lupi, risultando tra le più colpite in Piemonte. Le autorità competenti hanno definito questo fenomeno “record” a livello regionale, sottolineando l’assenza di casi analoghi nelle altre province piemontesi.
Parallelamente all’incremento degli episodi di bracconaggio, resta elevata la frequenza di attacchi dei lupi al bestiame. Nel 2024 sono stati segnalati e accertati dall’ASL 98 episodi di predazione sulle greggi presenti in provincia di Alessandria, che contano circa 20mila capi complessivi. Le cifre ufficiali potrebbero sottostimare il fenomeno, dato che non tutte le predazioni vengono denunciate dagli allevatori, per varie ragioni, tra cui la difficoltà di accertamento e la burocrazia.
L’uccisione illegale dei lupi, pratica definita di bracconaggio, rappresenta una problematica rilevante dal punto di vista ambientale e sociale. Le istituzioni coinvolte, tra cui il Comando Provinciale dei Carabinieri, il Settore Biodiversità della Regione Piemonte, il Nucleo faunistico venatorio della Polizia locale provinciale, l’Ente Parco Appennino Piemontese e il Centro regionale Grandi Carnivori, hanno espresso una posizione unanime di condanna verso tali azioni, che violano la normativa vigente e mettono a rischio la conservazione della specie.
La presenza del lupo in Piemonte, così come in altre regioni italiane, è oggetto di piani di gestione e tutela che cercano di bilanciare la conservazione della biodiversità con le esigenze del settore zootecnico. La specie è infatti protetta a livello nazionale ed europeo, classificata come "specie prioritaria" dalla Direttiva Habitat. La popolazione di lupi nel territorio piemontese è monitorata tramite programmi specifici che prevedono il censimento e la valutazione degli impatti su attività umane.
Per mitigare i rischi legati ai bocconi avvelenati, che rappresentano una delle principali minacce per la fauna selvatica e per la sicurezza pubblica, sono stati attivati interventi di bonifica delle aree interessate. Questi interventi coinvolgono unità cinofile specializzate anti-veleno, messe a disposizione dal Corpo Forestale e dagli enti di gestione delle aree protette regionali. Le unità sono incaricate di individuare e rimuovere eventuali esche potenzialmente pericolose, riducendo il rischio di ulteriori avvelenamenti.
La lotta contro il bracconaggio e la gestione degli attacchi ai greggi sono temi di grande attualità in Piemonte. Le azioni di controllo e monitoraggio si inseriscono in un contesto di crescente attenzione verso la convivenza tra attività agricole e presenza della fauna selvatica, che richiede strategie integrate e interventi coordinati tra le istituzioni, le forze dell’ordine e i soggetti interessati.
Nel 2024, oltre ai 98 attacchi accertati, sono state promosse misure di prevenzione come la diffusione di sistemi di guardiania, recinzioni elettrificate e incentivi per gli allevatori. Tuttavia, la complessità della gestione del lupo e la persistenza di episodi di uccisione illegale indicano la necessità di un rafforzamento delle politiche di controllo e di sensibilizzazione.
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