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I dati

Istruzione, lavoro e industria: il rapporto dei giovani con la formazione e il futuro occupazionale

Un quadro che mette in evidenza il divario tra ambizioni giovanili e il contesto socioeconomico italiano

Istruzione, lavoro e industria

Immagine di repertorio

Secondo una recente indagine condotta da Assolombarda, Confindustria Genova, Unione Industriali Torino ed Eumetra, il 67% dei giovani considera l’istruzione un valore prioritario, secondo soltanto alla famiglia (74%). Il lavoro è indicato come valore fondamentale dal 38% degli intervistati, che lo collocano tra i primi due elementi più rilevanti nella costruzione del proprio sistema di riferimento personale.

Dall’indagine emerge un legame diretto tra formazione scolastica e scelte professionali: il 56% dei giovani seleziona il percorso di studi in base all’interesse individuale, mentre il restante 44% lo fa con attenzione alle prospettive occupazionali. Tuttavia, circa il 60% esprime un giudizio negativo sul sistema del lavoro italiano, ritenuto inefficiente o insoddisfacente per la realizzazione delle aspettative professionali. In linea con questa percezione, il 58% dei giovani ritiene che l’estero offra opportunità lavorative migliori rispetto all’Italia.

Nonostante l’Italia sia attualmente la seconda potenza manifatturiera d’Europa, solo il 15% dei giovani identifica nel comparto industriale il principale motore dell’economia nazionale. Il settore più riconosciuto come trainante risulta essere il turismo, indicato dal 38% degli intervistati. Questo dato evidenzia un disallineamento tra la struttura economica reale e la percezione delle nuove generazioni.

Il presidente di Assolombarda, Alessandro Spada, sottolinea come il quadro delineato restituisca una rappresentazione realistica di una generazione “consapevole, ma inserita in un contesto che fatica a offrire riferimenti stabili e occasioni adeguate alla portata delle ambizioni”. Anche secondo Giorgia Garola, vicepresidente dell’Unione Industriali Torino con delega all’internazionalizzazione e agli investimenti, i risultati mostrano “un’evidente coesistenza tra aspirazioni elevate e un momento storico di transizione e instabilità”.

Umberto Risso, presidente di Confindustria Genova, richiama l’attenzione sull’impatto delle tendenze demografiche negative e sulle difficoltà delle imprese nel reperire personale qualificato, sottolineando la necessità di focalizzarsi in modo strutturale sulle politiche di formazione e orientamento. L’indagine è inserita in un più ampio progetto volto a rafforzare il legame tra sistema scolastico e mondo produttivo, con l’obiettivo di favorire un’integrazione efficace tra competenze richieste dalle imprese e percorsi educativi.

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